30 Luglio 2021, 09:40
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PALERMO – Potrebbe essere stato un gesto premeditato, un agguato, quello di Gaetano Aronica, il consigliere comunale che ha sparato contro il suo ex socio a Licata.
Aronica si sarebbe appostato per attendere l’arrivo della vittima e fare fuoco mentre rientrava a casa. Su questo è su altri aspetti si concentrano le indagini coordinate dalla procura guidata da Luigi Patronaggio.
Aronica. indagato a piede libero per tentato omicidio, nel pomeriggio di mercoledì aveva partecipato alla seduta del Consiglio comunale dove siede dal 2018 grazie all’elezione nella lista “Lega noi con Salvini” (il partito ieri ha precisato che il politico non è mai stato tesserato). Di sera ha sparato quattro colpi di pistola contro il suo ex socio, un uomo di 71 anni, raggiunto solo da un colpo al braccio sinistro mentre si trovava in macchina.
Da mesi c’erano forti contrasti di carattere economico. I due non erano più soci nell’agenzia di onoranze funebri e sembra che Aronica pretendesse una liquidazione. Per questo il clima si era fatto tesissimo. Di recente erano stati esplosi alcuni colpi di pistola contro la saracinesca dell’agenzia. L’autore dell’intimidazione è rimato ignoto, ma adesso gli investigatori cercano di capire se ci sia un collegamento con il tentato omicidio.
Anche questo potrebbe essere indice di un gesto premeditato. Aronica potrebbe essersi appostato per attendere l’arrivo dell’ex socio in via Grangela, lo ha inseguito a piedi e ha sparato quattro colpi. Uno ha mandato in frantumi il finestrino della Fiat Panda e ha raggiunto l’uomo al braccio. Poi Aronica si è presentato in caserma, ha confessato e consegnato l’arma, una pistola calibro 22 detenuta illegalmente e con la matricola abrasa. Ed infatti il consigliere comunale risponde anche di questo reato.
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30 Luglio 2021, 09:40
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