Il poliziotto arrestato per estorsione | Cassazione accoglie ricorso del pm

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28 Agosto 2014, 11:42

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CATANIA. Con sentenza depositata in data 22 luglio 2014 la Suprema Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso presentato dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, ha annullato la decisione del Tribunale di Catania V sezione penale che, nel pronunciarsi in sede di riesame della misura custodiale applicata dal G.I.P. nei confronti di Galvagna Antonio Massimiliano, ispettore della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio Prevenzione generale soccorso pubblico, aveva annullato detto provvedimento restrittivo con riguardo alla contestazione elevata dal P.M. procedente della circostanza aggravante di cui all’art.7 D.L. 152/91, del c.d. “metodo mafioso”.

Il Tribunale etneo, in particolare, aveva confermato i gravi indizi di reità già ritenuti dal G.I.P. in sede di emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato per il delitto di estorsione aggravata, commesso in concorso con altri correi, ma aveva escluso che nella condotta posta in essere dal Galvagna e dai suoi coindagati potessero ravvisarsi le modalità mafiose, nonostante i rapporti dell’indagato con personaggi del calibro di LO GIUDICE Carmelo e BELLIA Attilio.

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La Corte ha restituito gli atti al Tribunale per un nuovo esame del materiale probatorio e per rivalutare quindi la ricorrenza della circostanza aggravante di cui al citato art.7.

 

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28 Agosto 2014, 11:42

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