Trascinata in Tunisia, sospesa la causa sull’espulsione di Sarah

Trascinata in Tunisia a 7 anni, sospesa la causa sul’espulsione di Sarah

La difesa chiede la ricusazione del giudice

CATANIA – Si allungano i tempi del procedimento sulla richiesta di annullamento del decreto di espatrio di Sarah, la 21enne nata nel capoluogo etneo da genitori tunisini. Rapita dal padre piccolissima e trascinata in Tunisia, è tornata in Sicilia il 25 agosto 2023 con un barcone sbarcando a Pantelleria. Una volta qui, dopo aver rischiato la vita in mare, però la Questura di Trapani ha emesso un decreto di espulsione.

Adesso il giudizio è stato sospeso perché il legale di Sarah, l’avvocato Giuseppe Lipera, ha chiesto la ricusazione del giudice. Il giudice aveva rinviato al momento del verdetto la pronuncia sulla richiesta di cancellare dal procedimento le parole usate dall’avvocatura dello Stato, che si è costituita sostenendo la decisione della Questura di Trapani.

L’avvocato dello Stato, sostanzialmente, aveva contestato le ragioni della difesa, definendo “farneticanti elucubrazioni” le tesi dell’avvocato Lipera. Il legale, ritenendo quelle parole diffamatorie, ha sporto denuncia e ne chiesto la cancellazione. Va precisato che della querela la Procura ha chiesto l’archiviazione, ma pende l’opposizione. E nei giorni scorsi l’avvocato ha rinnovato la richiesta di cancellazione.

Il giudice tuttavia non si è pronunciato, fissando anticipatamente l’udienza e accogliendo in parte la contro-richiesta dell’avvocatura. L’avvocatura aveva chiesto la trattazione scritta della causa, anche in considerazione di un impedimento del legale per la data precedentemente fissato.

Il giudice non ha disposto la trattazione scritta ma anticipato la data per consentire alla controparte di essere presente. A questo punto l’avvocato Lipera adesso ha chiesto la ricusazione. Per questo il procedimento, in attesa che si decida sulla richiesta di ricusazione del giudice avanzata dal legale, è sospeso.

La situazione attuale

Per il momento Sarah attende. E può attendere anche il decreto di espulsione, ovviamente, che resta sospeso in attesa che il Tribunale decida. Va ricordato che Sarah fu rapita dal padre e che la madre sporse denuncia. La donna, che da 23 anni vive in Sicilia, con regolare permesso e ha altri tre figli, ha mantenuto i rapporti con la figlia grazie ai nonni materni e ai suoi viaggi in Tunisia e le ha inviato somme di denaro.

“La fattispecie concreta in cui si trova la giovanissima Sarah – ha ribadito di recente l’avvocato Lipera – non è disciplinata da alcuna norma, perciò va risolta col buon senso. Questa ragazza è nata a Catania, in questa città ha lasciato la mamma e tre fratelli solo perché rapita dal padre. La madre l’ha aspettata per anni, tentando invano, purtroppo, tutte le strade per farla tornare già da minorenne”.

Ha tentato innumerevoli volte di ricongiungersi alla amata madre – aveva concluso – ma le macchinazioni burocratiche del nostro ordinamento gliel’hanno sempre impedito”.


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