06 Marzo 2018, 16:48
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Subito dopo le elezioni regionali in Sicilia e la disfatta in quella competizione elettorale del Pd mi hanno girato una foto taroccata, postata su Facebook da Francesco Massaro, che oggi molto carinamente mi ha concesso di usare. Devo dire che l’ho trovata una delle cose più gustose e divertenti degli ultimi anni.
Ritrae Leoluca Orlando vestito e pettinato come Jep Gambardella, il protagonista del film ‘la grande bellezza’ che dice: “io non volevo solo partecipare alle feste, io volevo avere il potere di farle fallire”. Qualche giorno fa avevo messo in guardia il mio amico Dore Misuraca dagli effetti della immersione nel Gange. Per coloro che non avessero letto il mio precedente “avviso ai naviganti”, il Gange che rappresenta la Dea Ganga, generatrice di tutte le acque, la madre generosa che disseta, purifica e guarisce, è Leoluca Orlando.
Naturalmente il concetto era mutuabile e lo stesso ragionamento valeva per il Pd e per lo stesso Renzi che mi chiedevo se avessero valutato sufficientemente le conseguenze della loro immersione nel Gange!? Si, perché se Renzi e il Pd non lo avessero compreso fino in fondo, funziona così, non sono loro che accolgono il Gange, è il Gange che nella sua immensità consente loro di immergersi.
A chi è consentito immergersi nel Gange?
Non ci sono regole fisse, sceglie Lui con insindacabile giudizio e non c’è differenza tra destra e sinistra. Il Gange nella sua infinita bontà accoglie e purifica, mettendo insieme il diavolo e l’acqua santa: Giusto Catania e Totò Lentini, Giovanna Marano e Mimmo Russo, Barbara Evola e Dore Misuraca e potrei continuare. Chi è l’uno e chi è l’altra? Non si sa, dipende dal momento (il superiore interesse del Gange) e dal sentimento di venerazione nei suoi confronti.
Così anche il diavolo e l’acqua santa possono cambiare aspetto e a periodi alterni le stesse persone possono essere l’uno o l’altra. Insomma, un giorno siete spazzatura e un altro diventate materiale riciclato evergreen ovvero quello che gli ambientalisti chiamano trasformazione oggettiva di un rifiuto in risorsa.
Così accade che il Pd (non un Pd diverso, questo Pd) nella considerazione del Gange, è “quello che ha perso il consenso e che lo fa perdere anche a chi con questo Pd si allea” e “chi si candida con il Pd non ha neppure il voto di sua sorella”. Accade però che improvvisamente il Pd diventa “l’unico partito che vuole avere un progetto” con la commozione del ritorno a casa e con il ricordo del deposito da parte sua del simbolo del partito democratico che con grande generosità ha ceduto.
Cosa è cambiato? Perché da diavolo li ha promossi acqua santa e da rifiuto sono diventati risorsa? Ho letto che qualcuno ha ipotizzato che Il suo disegno è impadronirsi del Pd siciliano. Al Gange, se posso dire la mia, di Cracolici e compagni non gliene può importare di meno. Avete sentito per caso una sola parola, una considerazione ( anche adesso) sui dirigenti dem siciliani da quando ha aderito al Pd? Secondo voi è per rispetto? Neanche per sogno.
Nella sua visione siamo nani e rappresentiamo meno di zero (non solo io, che è naturale, ma anche voi compagni siciliani del Pd ). Ma ecco che il bersaglio si fa evidente, il Gange sta puntando in alto dove nella sua considerazione gli compete. I processi di riconversione infatti, come è noto, non durano all’infinito ed allora è evidente che il Gange dall’alto della sua infinita saggezza avverte l’esigenza di precisare che “il Pd, cui ho aderito da alcune settimane, deve fare una attenta analisi ed una valutazione critica dei motivi di questa sconfitta. E’ chiaramente necessario un significativo cambio di rotta politica e di ricostruzione del contatto con i cittadini. Un percorso al quale, da aderente al Pd, intendo dare il mio contributo”.
Per un Renzi che si eclissa, dunque, c’è un Orlando che viene e che si propone come faro, come guida, come colui che bacchetta gli inesperti e i reprobi, sottolinea Roberto Puglisi. Io non sono notoriamente un simpatizzante del Pd ma mi sento di esortarTi (è al Gange che umilmente mi rivolgo) a desistere, lasciali in pace questi poveri disgraziati del Pd.
Basta, sono convinto che non ne vogliono più contributi, sono bastati quelli che hai dato loro alle comunali dove non li volevi o li volevi però senza che si facessero vedere, sotto traccia per evitare commistioni imbarazzanti, mortificati e massacrati. Sono bastati i contributi dati alle regionali con il campo largo ed il modello Palermo ed anche lì zeru voti e zeru tituli ma niente da fare, l’affondo è arrivato puntuale: “la colpa è dell’inadeguato protagonismo dei vertici siciliani dem”. “Il modello Palermo si poteva riproporre a livello regionale ma miopie ed egoismi dei dirigenti del PD lo hanno impedito”.
Ed è infine bastato il capolavoro del contributo alle elezioni nazionali dove l’immersione del Pd nelle acque del Gange ha fatto la differenza; manco il povero Giambrone è stato eletto. Eppure, “la catastrofe è sempre colpa degli altri”.
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06 Marzo 2018, 16:48