CATANIA – Saranno in presidio nel cuore della città, giorno e notte, fino a giorno 13 dicembre e chiunque sia a sostenerli. Hanno montato un gazebo in piazza Università da stamattina, i Forconi, “costretti” dall’ordinanza del Questore a rinunciare ai blocchi di cui si è molto parlato nei giorni scorsi. Sono ancora in pochi, ma la speranza è che la gente li raggiunga e manifesti con loro. “Se non scendete in piazza per i vostri diritti – affermano – nessuno lo farà per voi”.
Catania, dunque, prosegue nella scelta di attuare una protesta “soft”, complice l’ordinanza del Questore Longo e, mentre il resto del Paese, da Nord a Sud, viene bloccato dai presidi, nella città etnea che due anni fa ha visto nascere il fenomeno, i disagi sono limitati, grazie anche ai divieti emessi dalla Questura , che hanno di fatto costretto il movimento ad attenuare i toni della lotta. “Siamo stati danneggiati da quanto è successo nel gennaio del 2012 – spiega Sando Tinnerello, imprenditore agricolo e volto storico de i Forconi catanesi. All’epoca – aggiunge – il messaggio che passò dipingeva il nostro movimento come qualcosa che voleva solo creare problemi. E invece – prosegue – non solo noi eravamo la soluzione, ma grazie alla nostra azione, la protesta ha varcato lo Stretto”.
L’opzione scelta, sebbene qualcuno abbia deciso di sfidara l’ordinanza e volantinare a San Gregorio stanotte – la Digos conferma che scatteranno alcune denunce – è quindi quella del presidio in piazza. “Attendiamo il pomeriggio – conclude Tinnirello – con la speranza che la gente ci raggiunga”.
