28 Novembre 2019, 07:25
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Il mai sopito sogno della resurrezione della Balena bianca viene rievocato da Totò Cuffaro. L’ex governatore, tornato all’Ars per essere ascoltato dalla commissione Antimafia nell’ambito dell’indagine sui rifiuti in Sicilia, a margine, rispondendo ai cronisti a proposito del nuovo partito di Matteo Renzi, ha auspicato la sopravvivenza del centro nell’Italia di sovranisti e populisti. “Cosa ne penso di Italia Viva? Io resto democristiano e mi auguro che si mantenga una bandiera al centro”. Così Cuffaro, che aggiunge: “Quando davanti a una scheda la gente si troverà, la Lega, i Cinque Stelle, il Pd e Fratelli d’Italia se vuole dare un voto moderato cosa fa? Noi speriamo che oltre a Italia Viva ci sia anche ‘Noi con l’Italia’, un partito, cioè, che riprenda la tradizione storica e culturale della Democrazia Cristiana”.
In effetti, dalle prime adesioni in Sicilia, la matrice postdemocristiana del neonato partito di Renzi è riconoscibile. A parte Davide Faraone, che viene dai Ds, gli altri big del partito in Sicilia hanno un background democristiano, come Luca Sammartino, che ha militato nell’Udc, o Valeria Sudano, che proviene dal Cantiere popolare degli ex compagni di viaggio politico di Cuffaro. Anche Giovanni Cafeo ha una formazione politica cattolico democratica, e i deputati provenienti da Sicilia Futura avevano costruito quel contenitore sotto l’egida del democristianissimo Totò Cardinale.
Ma la diaspora democristiana si estende oltre i confini del centrosinistra. E le parole di Cuffaro lo ricordano. Il governatore ha parlato a modo suo di “due milioni di cuffariani sparpagliati qua e là”. Al di là delle battute, all’Ars la componente post Dc del centrodestra di governo è assai corposa, basti pensare ai due gruppi centristi di Udc e Popolari e Autonomisti. Da quelle parti, al momento, le sirene renziane non hanno fatto presa fin qui. E d’altronde, con un centrodestra accreditato di un vantaggio corposo nei sondaggi, l’appeal di un salto nel buio nell’altro campo è basso. Ma i moderati di centrodestra continuano a sperare in un futuro che non li veda fagocitati dai sovranisti.
Si è parlato della nascita di un soggetto centrista che dovrebbe affiancarsi a Forza Italia, “L’altra Italia” dovrebbe chiamarsi, ma fin qui tutto si riduce a boatos e nulla più. Alle ultime Europee la lista di Forza Italia, uscita a pezzi al Nord, in Sicilia ha portato a casa un risultato più che dignitoso proprio aprendosi a mondi esterni ai berlusconiani, per lo più ascrivibili a questa area politica. Sarà questa la strada? O si arriverà a uno sganciamento dai sovranisti all’inseguimento del sogno di un centro autonomo? La seconda ipotesi oggi appare molto improbabile. E ai nostalgici della Balena bianca come Totò Cuffaro per ora non resta che sognare.
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28 Novembre 2019, 07:25