16 Febbraio 2012, 12:12
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Il commissario Luisa Latella sta agendo secondo le più elementari regole del buonsenso e dell’umanità, merce rara a Palermo negli ultimi anni. Ha aperto le porte del Comune ai barboni, gestendo l’emergenza freddo con spirito di solidarietà e di lungimiranza. Le sue dichiarazioni sono sempre incisive, misurate e costruttive, come testimonia la nostra breve cronistoria.
Ha bacchettato le pigrizie assortite degli eletti della municipalità, ha compiuto una taumaturgica operazione di verità sullo stato pietoso dei conti del Comune, ha giudicato severamente la vergogna di certe omissioni sociali. Complessivamente: il prefetto Latella sta ridando dignità a una istituzione malfamata.
Siamo, vista l’esiguità della clessidra messa a disposizione, nel campo delle riverniciature di facciata. Per curare le piaghe profonde dell’edificio ci vorranno anni, ammesso che il salvataggio possa davvero essere portato a termine. Ora, prendiamo il profilo di Luisa Latella e sovrapponiamolo al calco dei candidati che, in queste ore, si stanno disputando lo scettro elettorale. Siamo sicuri che la democrazia – così rappresentata – sia anche conveniente? Siamo sicuri, cioè, che sia conveniente eleggere un sindaco?
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16 Febbraio 2012, 12:12