Il sindaco non paga un debito | Pignorato l’antico monastero

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10 Dicembre 2018, 14:57

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FRAZZANO’ (MESSINA) – “Il sindaco di Frazzanò, Gino Di Pane non è riuscito a bloccare il pignoramento del monastero di Fragalà (Me) per un debito esiguo, circa 4 mila euro. E’ uno dei più importanti beni architettonici Basiliani della Sicilia. Questo evidenzia un’incapacità amministrativa che sta procurando ingenti danni alla comunità di Frazzanò, chiediamo l’intervento della Corte dei conti”. Lo rende noto Antonio Carcione consigliere comunale d’opposizione ed ex sindaco del Comune del Messinese.

“Il Comune – ricostruisce Carcione – non ha pagato dal 2015 un debito di 3 mila e novecento euro che si riferiva a spese legali da liquidare ad un avvocato per una causa persa da parte del comune. Il legale, Eugenio Benvegna, dopo vari tentativi andati a vuoto, ha fatto pignorato alcuni beni del Comune tra i quali addirittura il monastero di San Filippo di Fragalà, che al catasto risulta ancora fabbricato rurale e non ha vincoli ed è quindi ‘aggredibile’. Il primo cittadino – sostiene Carcione – ha deciso di non pagare comunque il debito intentando a sua volta una causa e spendendo sino ad oggi 14 mila euro di spese legali. Ha poi offerto al creditore un grande quadro de “Il Conte Ruggero contro i Mori” realizzato nel 2013 dall’artista Lidia Monachino e dal maestro Dimitri Salonia, pittore conosciuto in tutto il mondo, che si trova al monastero”. “L’opera era stata commissionata al Comune agli artisti e ha il valore di 50 mila euro – sottolinea Carcione – ed è incredibile che un sindaco per non pagare un debito di 3.900 euro offra un quadro che ha un valore stimato di cinquantamila euro e stia rischiando di far perdere alla sua comunità un monastero Basiliano unico al mondo”.

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“Noi ci siamo già opposti al pignoramento e ci siamo offerti più volte di pagare come Comune il debito all’avvocato Benevegna, che era di 3.900 euro, ma lui non ha mai voluto quantificare esattamente la cifra. Non comprendiamo il suo comportamento”. A dirlo il sindaco di Frazzanò Gino Di Pane riferendosi al debito che l’amministrazione ha con un avvocato che ha portato quest’ultimo a pignorare vari beni del Comune tra i quali il monastero di Fragalà. “Abbiamo offerto al legale – prosegue il sindaco – varie transazioni e gli avevo anche detto che ero disponibile a fargli io stesso un assegno ma lui mi ha risposto che sarà il giudice a decidere. Noi siamo sicuri di essere nel giusto e non faremo mai mettere all’asta questo bene. Il Ctu il 15 dicembre deciderà cosa fare. Noi continueremo ad opporci e a fare denunce”.

La replica del legale: “Il credito vantato nei confronti del Comune di Frazzanò è fondato su titolo giudiziale definitivo; trattasi di somme di cui il Comune era custode e non già debitore in proprio, e che dovevano essermi consegnate e versate. Il creditore dopo aver notificato al Comune, nel luglio del 2015, il titolo in forma esecutiva, visto l’inadempimento dell’Ente, ha precettato l’importo di 3.962 euro”, afferma l’avvocato Eugenio Antonino Benvegna. “Nel settembre del 2017, – ha aggiunto il legale – dopo le infruttuose e dannose iniziative, perdurando l’inadempimento, ho proceduto a pignoramento immobiliare di alcuni immobili urbani e di un fabbricato rurale (in verità rilevatosi poi il monastero). Il sindaco ha quindi concordato la sospensione della procedura esecutiva e si è impegnato a pagare il debito nonché le spese ed i compensi legali dovuti e che il Tribunale avrebbe liquidato, e con il pagamento delle di queste somme io avrei rinunciato alla procedura esecutiva. In seguito l’Amministrazione si è rifiutata di rispettare gli impegni assunti, per cui la procedura esecutiva è stata ripresa”. “Il Comune, ha proposto opposizione eccependo – prosegue il legale – la impignorabilità del bene e chiedendo la sospensione dell’esecuzione. Il Tribunale ha rigettato l’istanza di sospensione, ritenendo che il bene possa essere venduto agli incanti, ed ha ordinato al perito ed al custode di proseguire nei loro adempimenti, fissando al 15 dicembre il termine al Ctu per il deposito della sua relazione di stima”. “Dopodiché, se tutto sarà nella norma, all’udienza del 24 gennaio prossimo le parti compariranno davanti al Tribunale di Patti che dovrebbe adottare i provvedimenti previsti fra cui la vendita”.

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10 Dicembre 2018, 14:57

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