Il tentativo di rapina e gli spari |Omicidio: c’è ipotesi “fuoco amico”

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17 Aprile 2018, 09:53

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ADRANO – Un tentativo di rapina finito nel sangue. Anche se ancora la dinamica precisa deve essere ricostruita dagli investigatori della Squadra Mobile diretta da Antonio Salvago e dai poliziotti del Commissariato di Adrano. Giuseppe Dainotti, 25 anni, è stato colpito all’addome da un colpo di pistola che forse è partito accidentalmente. Un colpo fatale per il giovane di Librino che è stato trovato senza vita, con il volto ancora travisato e senza documenti, questa mattina intorno alle 7, vicino alla recinzione del parcheggio dell’autolavaggio ubicato sulla SS 284 ad Adrano. Precisamente in un terrapieno – come scrive l’Ansa – dietro il guardrail.

Dainotti non sarebbe stato solo. Il custode si sarebbe accorto del tentativo di rapina e sarebbero partiti dei colpi. Uno dei quali, forse esploso dalla pistola del complice della vittima. La tesi “del fuoco amico” (supportata da una testimonianza) è comunque solo una delle piste su cui stanno lavorando gli inquirenti coordinati dal pm Martina Bonfiglio e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo. Non si esclude infatti che possa esserci stato un conflitto a fuoco. Purtroppo nessun particolare potrà arrivare dal sistema di videosorveglianza dell’autolavaggio: dove è avvenuta la sparatoria è una zona non inquadrata dalle telecamere.

A chiamare la polizia questa mattina è stato il custode, che è stato lungamente interrogato dagli investigatori. Immediatamente sul posto sono arrivati i poliziotti del Commissariato di Adrano e poi gli investigatori della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica. Intorno alle 9 è arrivato il medico legale Giuseppe Ragazzi che ha svolto la prima ispezione cadaverica. Ma sarà l’autopsia, che sarà eseguita all’obitorio del Vittorio Emanuele, a dare precise indicazioni agli investigatori. Così come la perizia balistica disposta dalla Procura. Gli investigatori, inoltre, oggi pomeriggio alla Squadra Mobile di Catania hanno ascoltato i familiari di Giuseppe Dainotti, accompagnati dal legale di fiducia Francesco Silluzio, per cercare di capire un po’ di più di quanto è avvenuto ieri sera.

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Per la cronaca, il custode M. S. (assistito dall’avvocato Francesco Messina) è indagato per possesso di due armi detenute illegalmente. Ma non sono le armi dell’omicidio.

Restano tanti gli interrogativi da sciogliere su questo drammatico delitto. Sicuramente potrà arrivare una svolta alle indagini quando sarà identificato e fermato il complice della tentata rapina.

 

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17 Aprile 2018, 09:53

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