Il treno della conoscenza| contro la “Buona Scuola”

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16 Giugno 2015, 16:58

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CATANIA – Docenti in treno contro la “Buona Scuola”. Si sono dati appuntamento alla stazione Borgo, gli insegnanti catanesi impegnati nelle proteste contro la riforma della scuola targata Matteo Renzi. Un viaggio in treno da Catania a Randazzo, passando per Misterbianco, Paternò, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Adrano e Bronte, per dire un “no” secco al DDL. La promessa di non andare in vacanza è stata così ampiamente mantenuta dai sindacati che nei giorni scorsi hanno raccolto un altro risultato positivo: un numero altissimo di adesioni allo sciopero degli scrutini.

Prima che “il treno della conoscenza” si mettese in moto, i docenti hanno ribadito le ragioni della loro assoluta contrarietà a una riforma scuola che guarda al modello aziendale e consegna nelle mani dei presidi troppi poteri. “Il nostro premier sta dimostrando una totale incapacità di ascolto e soprattutto sembra che abbia un’idea fissa quasi mutuata dalla lettura de ‘Il Principe’ di Machiavelli, senza rendersi conto delle conseguenze delle sue azioni”, dice la professoressa Loredana Secolo.

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E di allergia al confronto parla anche un altro docente catanese, Pino Di Primo, che pone l’accento sul ruolo marginale nel quale l’esecutivo vorrebbe relegare il sindacato. “Ho l’impressione che gli insegnanti siano una sorta di agnello sacrificale”, spiega il docente. “Siamo le vittime di un attacco al sindacato perché il premier non vuole più nessuna intermediazione sociale”, argomenta Di Primo, sottolineando come la scuola sia una sorta di ultima roccaforte delle sigle sindacali. I docenti etnei una volta arrivati a Randazzo hanno preso parte a un’assemblea pubblica sulla riforma della scuola. Insomma, la protesta continua.

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16 Giugno 2015, 16:58

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