Il vertice romano sui rifiuti |Nulla di fatto per l’emergenza

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23 Dicembre 2014, 17:15

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PALERMO – Un rinvio a data da destinarsi. Una generica illustrazione delle richieste della Sicilia. Un incontro con il capo di gabinetto del ministro, Guido Carpani, e con un paio di funzionari. Si chiude con un sostanziale nulla di fatto la trasferta romana di Vania Contrafatto, Rosario Crocetta e Domenico Armenio per invocare la proclamazione dello stato d’emergenza per i rifiuti in Sicilia: la delegazione della Regione ha incontrato i tecnici del ministero, ma “non è stata definita la data del prossimo incontro”, come spiega il direttore generale del dipartimento Rifiuti Domenico Armenio.

Sul piatto c’era la richiesta – l’ennesima – di un commissariamento e della proclamazione dello stato di emergenza per mettere mano alla crisi rifiuti in Sicilia. Il presidente della Regione Rosario Crocetta, l’assessore all’Energia Vania Contrafatto, il capo del dipartimento Rifiuti Domenico Armenio e i tecnici dell’assessorato hanno sottoposto ai funzionari romani, ma non al ministro Giancarlo Galletti, il problema nato dalla chiusura – quasi simultanea – di cinque discariche. “Al momento – spiega Armenio – sono chiusi o stanno per chiudere gli impianti di Messina, Siculiana, Gela, Trapani, Campobello di Mazara e Ragusa. Il problema non può essere risolto se non con la proclamazione dello stato d’emergenza”. Un problema che per la Regione potrà essere risolto solo esportando all’estero i rifiuti: “Inviarli in altre regioni d’Italia – assicura Armenio – non è una strada percorribile”.

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Nelle scorse settimane, la Regione aveva stilato un piano per far fronte alla chiusura delle discariche di Siculiana e Messina. Nel frattempo, però, numerosi altri impianti sono arrivati al limite di capienza, provocando un effetto a cascata: diversi comuni, infatti, sono stati costretti a rallentare o interrompere il servizio di raccolta. La Sicilia è uscita dall’emergenza rifiuti appena un anno fa, quando è stata decisa la mancata proroga dell’incarico al commissario – il presidente della Regione – e al suo delegato, l’allora dirigente Marco Lupo. Un anno dopo, la Sicilia è al punto di partenza.

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23 Dicembre 2014, 17:15

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