“Ilogico”, “Fattoidi”, “Candidatura”: le parole del ritorno di Lombardo

“Illogico”, “Fattoidi”, “Candidatura”: le parole del ritorno di Lombardo

Quei termini ripetuti più e più volte nel corso della conferenza stampa.

CATANIA. Non è stato solo uno sfogo di pancia. Ma anche la volontà precisa di confrontarsi e parlare vis a vis a quella stampa, finita più volte sotto accusa nel corso della conferenza stampa di ieri, per via del clamore che accompagnarono quelle notizie diffuse tra il 2010 e il 2012 e che richiamavano addirittura al tintinnio delle manette: “Tutto sempre smentito dal Procuratore”, ha puntualizzato l’ex Governatore, Raffaele Lombardo.

Il tavolo volutamente striminzito colmo di microfoni, l’avvocato Maria Licata accanto: il professor Maiello in videoconferenza alle spalle.
E, poi, quelle parole che si sono ripetute più e più volte nel corso della conferenza stampa.


ILLOGICO. E’ il termine esibito e scandito da Lombardo per raccontare la via crucis di questi tredici anni. Una narrazione senza virgole e pause.
Con un sussulto d’orgoglio: “Queste accuse infamanti hanno cambiato la Storia politica della Sicilia”. 

FATTOIDI. Lo sottolinea in modo marcato il professor Maiello. Il concetto di base che serve ad indicare qualcosa che prima di essere scritto in un giornale o comparire in un tv, non esisteva. Ecco la stampa che ritorna nel filo d’Arianna dei tredici anni. Fattoidi: parola che ieri pomeriggio viene utilizzata per sgonfiare le accuse, le prove (vere o presunte) e le testimonianze che erano state prodotte. 

CANDIDATURA. E’ il vero spettro che aleggia nella sala prima ancora per parta la conferenza stampa. In fondo, dopo avere raccontato l’epilogo della Cassazione di martedì, si è tutti lì per questo. Per sapere che accade ora in vista di un voto che è, praticamente, domani.
“Ma sapete quanti anni ho? Non posso più mettermi a disposizione per venti ore al giorno come facevo prima. Spazio ai giovani: uomo o donna che sia”. Non ci crediamo fino in fondo, a voler essere sinceri. Ma registriamo e annotiamo. Si vedrà.


Gli sguardi dei suoi sostenitori, vicini a lui ci sono amministratori e fedelissimi della prima ora, sono tutti di intesa e di approvazione.
Tuttavia, resta grande la confusione sotto il cielo della politica catanese. Una nube irridente della discolpa perenne che preme sul cuore degli elettori disorientati. Chi mai ce ne libererà?


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