Imputato per stalking patteggia| Pena sospesa perché si fa curare

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18 Dicembre 2019, 05:58

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PALERMO – Ha patteggiato una pena a un anno e otto mesi di carcere per stalking e ha ottenuto la sospensione condizionale della pena. Ad una condizione, però: dovrà sottoporsi, a sue spese, ad un percorso terapeutico.

A Palermo inizia ad essere applicata una norma prevista dal “Codice rosso”, la legge che ha modificato la procedura penale sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

È un’applicazione che guarda alla tutela della donna-vittima e prova, contemporaneamente, a tendere una mano all’uomo che si macchia del reato. Non c’è una statistica ufficiale, ma l’esperienza insegna che ci si trova spesso di fronte a vittime seriali. Gli uomini tornano e ripetono gli errori del passato.

Il percorso terapeutico e la sospensione condizionale delle pena sono previsti per i casi ritenuti meno gravi come quello che ha coinvolto l’imputato che ha patteggiato. Messaggi, regali, appostamenti: aveva reso impossibile la vita della donna che diceva di amare. Un amore distorto, come è emerso dalle indagini delegate agli investigatori dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal sostituto Maria Rosaria Perricone.

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Picozzi è il magistrato che coordina i pubblici ministeri che si occupano di questo tipo di reati. Il suo impegno va oltre le inchieste. Fa parte, infatti, di un tavolo tecnico permanente assieme ad altri tre magistrati: Marisa Scavo di Catania, Giovannella Scaminaci di Messina e Fabiola Furnari di Caltanissetta. Uno degli obiettivi è quello di potenziare, ad esempio attraverso il coinvolgimento della Regione siciliana, la rete di centri dove gli uomini possano seguire il percorso terapeutico.

Le strutture finora attive si contano sulle dita di una mano. L’uomo che ha scelto di patteggiare sarà seguito dagli esperti di una struttura di Bagheria. I pm di Palermo vigileranno.

 

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18 Dicembre 2019, 05:58

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