Imu, manca un parere| Aumento a rischio ricorso?

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13 Ottobre 2012, 20:38

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PALERMO – Un vizio di forma, all’apparenza una sciocchezza che però, se confermato, rappresenterebbe un bel problema per Palazzo delle Aquile. Stiamo parlando del provvedimento con cui il consiglio comunale, su proposta della giunta Orlando, ha approvato l’aumento dell’Imu sulle seconde case. Una misura che pesa 13 milioni di euro e che è stata definita “necessaria” dall’amministrazione per garantire maggiori entrate ed evitare il dissesto alla luce degli ultimi tagli imposti dal governo nazionale in estate.

Ma, da qualche giorno, il consiglio della Quinta circoscrizione è in fermento perché il parlamentino di quartiere non avrebbe nemmeno ricevuto la richiesta di parere sul provvedimento. Un tema che ha animato le ultime sedute di via Adua, visto che, regolamento per il decentramento alla mano (artiolo 9), il parere delle circoscrizioni è “obbligatorio ma non vincolante”. Sala delle Lapidi, cioè, può non tenerne conto ma deve almeno chiederlo. Ma alla Quinta la richiesta non sarebbe mai arrivata.

Gli uffici della circoscrizione sono da giorni alla ricerca della richiesta, per accertare se sia mai arrivata e per un disguido sia stata “dimenticata”, oppure se l’assessorato al Bilancio, che ha proposto il provvedimento, non l’abbia mai inviata. E nelle stessa situazione pare ci sia anche la Quarta circoscrizione. “E’ un fatto increscioso – commenta il consigliere della Quinta Maurizio Li Muli (Pd) – ma non è una novità. Ultimamente l’amministrazione, che sul decentramento sta a parole annunciando grosse rivoluzioni, ha toppato. Non è la prima volta, infatti, che accadono cose di questo tipo. Spesso ci arrivano richieste di pareri non corredate delle informazioni necessarie”.

Il vizio di forma, se confermato, sarebbe assolutamente minimo ma ci sarebbe e questo potrebbe spingere qualunque cittadino, o anche un’associazione di consumatori, a fare un ricorso al Tar. Un’eventualità che farebbe tremare i polsi a piazza Pretoria. L’aumento dell’Imu, infatti, serviva proprio per evitare il disequilibrio di bilancio e garantire la tenuta dei conti di Palazzo delle Aquile.

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“Se tutto ciò fosse confermato – dice il capogruppo del Pdl, Giulio Tantillo – cioè che alcune circoscrizioni non hanno ricevuto l’atto, sarebbe grave. Comunque è stato un errore e come ciò va considerato. Prendo atto dell’inefficienza dell’amministrazione, ma c’è in ballo la stabilità del bilancio”. “Io non ho votato l’atto – dice il consigliere del Pd Rosario Filoramo – ma bisogna attendere che gli uffici lunedì verifichino questa vicenda. L’amministrazione non può correre rischi, o lo dice un consigliere di opposizione che ha votato contro: l’amministrazione ha fino al 30 ottobre per rimediare”.

LA REPLICA DELL’ASSESSORE ABBONATO
“In realtà siamo di fronte a una non-notizia – dice l’assessore al Bilancio Luciano Abbonato – perché, ammesso che ci sia stata una mancanza o una svista, non stiamo parlando di un atto regolamentare, ma autonomo che viene approvato ogni anno prima dell’approvazione del bilancio. L’equivoco nasce dal fatto che, nella stessa seduta, il consiglio comunale ha approvato due atti: una banale modifica al regolamento, che precisa soltanto il riferimento ad alcune norme, e la delibera per le aliquote che, in quanto tale, non necessita di pareri delle circoscrizioni”.

 

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13 Ottobre 2012, 20:38

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