In banca, al mercato, dal fotografo| E la collega timbrava il cartellino

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26 Giugno 2018, 05:45

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MISILMERI (PALERMO) – Era un meccanismo collaudato da tempo e infallibile: un’impiegata lasciava l’ufficio senza segnalare l’uscita, a timbrare il cartellino ci pensava una collega, in modo che la giornata lavorativa risultasse completa. E’ quello che i carabinieri  hanno scoperto durante le indagini negli uffici Anagrafe del Comune di Misilmeri, dove ieri sono stati sospesi tre dipendenti.

Le indagini che coinvolgono in tutto dieci persone hanno fatto venire a galla episodi di assenteismo quasi quotidiani. Gli appostamenti e le telecamere collocate si all’interno che all’esterno degli uffici hanno immortalato gli impiegati che uscivano ed entravano con tanto di sacchetti della spesa: si erano poco prima recati al vicino supermercato e, in più di un’occasione, la “passeggiata” in orario lavorativo includeva più tappe.

Il monitoraggio dei carabinieri, effettuato tra aprile e maggio dello scorso anno e proseguito poche settimane fa, ha accertato che alcuni dipendenti si sono allontanati dal loro ufficio anche per due ore. Assenze che non venivano segnalate, ma ugualmente retribuite. Il 4 maggio del 2017, ad esempio, una telecamera ha registrato l’uscita di una delle indagate alle 11,59. La donna poi è salita a bordo della sua auto e si è recata in viale Europa, prima in una cartoleria, poi dal fotografo.

L’occhio elettronico ha immortalato il suo ritorno alle 13,44. Pochi giorni dopo, la stessa impiegata, ha ceduto il suo cartellino alla collega – con cui sono stati accertati più scambi reciproci di badge – e dopo essersi allontanata non è più tornata in ufficio: a timbrare per lei, al termine della giornata lavorativa, era stata l’altra dipendente. Ufficialmente, era quindi arrivata alle 8,03 ed era andata via alle 14,30, nonostante la sua assenza sin dalle 11,46.

Spaccati di una realtà quotidiana che da tempo gli utenti segnalavano. “Tale condotta si connota ancor più negativamente se si considera l’inefficienza del servizio reso, tanto che il procedimento nasce proprio dalle continue lamentele e segnalazioni di malfunzionamento dell’ufficio Anagrafe. Gli impiegati in questione – si legge nell’ordinanza del gip – hanno mostrato totale disinvoltura nell’entrare e nell’uscire dalla propria sede di lavoro in orari diversi da quelli che risultavano ufficialmente dal sistema di rilevazione elettronica. hanno così attestato falsamente la propria presenza in ufficio, inducendo in errore l’ente pubblico e datore di lavoro , tanto da percepire una retribuzione per ore di lavoro in effetti mai effettuate”. Per questo si configurerebbero i reati di truffa e falsa attestazione.

Basti pensare che in un’altra occasione, uno dei dipendenti che aveva già usufruito di alcuni permessi, è andato via dall’ufficio pur dovendo garantire la sua presenza anche il pomeriggio. In base alla circolare comunale, infatti, l’impiegato avrebbe dovuto recuperare in orario pomeridiano il periodo non lavorato. In quel caso, le telecamere della videosorveglianza hanno registrato uno scambio “forfettario” di badge: una delle dipendenti era stata infatti incaricata di timbrare per due colleghi, tra cui l’uomo. Il loro accesso-fantasma, era stato così registrato alle 15, ma anche stavolta loro non erano in realtà presenti.

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26 Giugno 2018, 05:45

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