31 Gennaio 2019, 12:27
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PALERMO – “Da domani la Regione siciliana sarà in una situazione peggiore rispetto a quella dell’esercizio provvisorio, quello della gestione provvisoria: sarà possibile fare solamente le spese obbligatorie, sostanzialmente la paralisi, qualcosa di simile allo shutdown americano”. Lo ha affermato Giuseppe Lupo capogruppo del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana nel corso di un incontro con la stampa in cui i dem hanno commentato la manovra all’esame di Palazzo dei Normanni. “Non prorogare l’esercizio provvisorio è un errore gravissimo – ha aggiunto Baldo Gucciardi, vicepresidente della commissione Bilancio – ma nessuno potrà dire che noi non stiamo lavorando per l’approvazione o che l’opposizione ha fatto ostruzionismo”.
Lupo è partito dalla critica dei metodi usati dal governo regionale. “Gli scenari sono cambiati di ora in ora. – ha detto – L’impianto originario della manovra è stato totalmente cambiato con una pioggia di emendamenti coriandolo, difficilmente comprensibili. Inoltre – ha continuato – era stata annunciata una legge di Bilancio snella ma dopo l’approvazione in commissione Bilancio siamo arrivati a una testo lungo 57 articoli”.
Poi è stata posta la questione dei contenuti. “È una manovra lacrime e sangue – ha detto il capogruppo Dem – perché vengono proposti circa 250 milioni di tagli che lambiscono tutte le categorie e impoveriscono la Sicilia”. All’origine dei tagli c’è la necessità di rientrare dal disavanzo di 2,1 miliardi, il debito accertato dalla Corte dei conti. La leggi di bilancio nazionale consente di spalmare in trenta anni la parte di disavanzo nata dal disimpegno delle cifre della programmazione europea 2007-2013. “Contrariamente a quanto il governo aveva garantito il governo regionale, non è possibile spalmare tutto il disavanzo così ci sono 556 milioni che invece va spalmato in tre anni. Per questo – ha proposto Lupo -, chiediamo al governo della Regione e al governo giallo-verde di rinegoziare l’accordo fra lo Stato e la Regione.”
Nel frattempo in sala stampa arriva la notizia che l’aula è stata rinviata dalle 12, orario in cui era stata convocata alle ore 15. “Come vedete – ha commentato Lupo – è un teatrino. Vi ricordo quando la maggioranza voleva approvare la manovra fra Natale e Capodanno. Siamo riusciti a convincerli che andava approvato l’esercizio provvisorio per un mese. Siamo al trentuno di gennaio e ancora non abbiamo i documenti. Sarebbe stato opportuno approvare un altro mese di esercizio provvisorio e nel frattempo rinegoziare l’accordo con lo Stato”.
Il partito democratico durante la conferenza stampa presenta un lungo elenco di tutti i tagli che sono stati approvati in commissione Bilancio. Sul trasporto pubblico locale ci sarebbe il più sostanzioso: 42 milioni rimarrebbero così nel fondo 106milioni. “Per noi – hanno affermato i dem – è un fatto grave perché a nostro avviso sarebbero fondi vincolati legati a contratti già firmati”.
Ci sarebbero, poi, tagli per otto milioni nel capitolo per i Pip e ulteriori otto milioni di risorse in meno per la gestione dei Consorzi di bonifica. Ci saranno undici milioni in meno anche per le garanzie occupazionali per i lavoratori degli stessi Consorzi. I tagli toccano anche l’Esa: meno 8,7 milioni per l’attivazione delle macchine dell’Ente. Il governo poi avrebbe proposto anche di diminuire le risorse per i lavori di somma urgenza nel demanio idrico e marittimo (meno sei milioni) ed anche le risorse per la Protezione civile (meno un milione). “Ci chiediamo – hanno commentato i dem – come possano essere possibili questi tagli dopo quello che è avvenuto negli scorsi mesi”
“A palazzo dei Normanni – ha raccontato Lupo- aspettiamo riforme e invece arrivano i tagli. Così avviene con la riforma per il diritto allo studio: viene infatti proposto un taglio di 2,4 milioni degli Ersu. Così avviene – ha continuato – per le Ipab. C’è una riforma all’analisi della prima Commissione però c’è un taglio di più di 400milioni”.
Tagli anche nel sociale. Sarebbero ridotti 2,4 milioni per i progetti individuali dei disabili, 2,1 milioni per le indennità vitalizia a favore dei talassemici, 1 milione per l’obbligo scolastico, 2,3 milioni per i lavoratori impegnati nei cantieri di servizio percettori di reddito minimo inserimento e 800mila euro per i trasferimenti agli enti locali per i centri antiviolenza e le case di accoglienza.
Infine arriva il commento politico del gruppo Pd. “Il governo di Nello Musumeci è nella paralisi – ha affermato Giuseppe Lupo – non solo per via della sentenza della Corte dei Conti che ha sancito l’ammontare del disavanzo. Il governo Musumeci è alla paralisi anche per almeno altre tre ragioni: litigano tutti i giorni per il rimpasto di governo e per via delle elezioni europee. Infine, l’ultimo motivo è – ha affondato il capogruppo dem – perché sono scarsi”.
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31 Gennaio 2019, 12:27