“In ospedale Ninetta sorride”

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11 Marzo 2011, 15:15

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Un cappello di lana verde. Un colore che evoca la speranza che presto la sua vita possa tornare alla “normalità”. Una normalità che per lei, la nostra lei, è tutt’altro che normale. Ninetta la clochard ama stare da sola, parla con le persone, insultandole o tirando delle bottiglie di birra vuote. Ninetta è così. Ha passato la sua vita per strada e non ha mai voluto l’aiuto di nessuna organizzazione di volontariato. Su di lei si è detto tanto. È morta. Poi si è diffusa la notizia che tutto era falso. E in seguito siamo riusciti ad incontrarla in ospedale, in via La Loggia. Sempre distante ma con qualcosa in più. Un sorriso che in pochi hanno visto. Una luce negli occhi che mai nessuno è riuscito a scorgere.

Ninetta si è affezionata ai medici. Con loro non ha lo stesso rapporto che ha con le persone che insegue per la strada. In via La Loggia ha finalmente trovato una serenità che in tutti questi anni non ha mai avuto. “Ninetta è una persona molto fragile, non soltanto dal punto di vista della salute, ma soprattutto dal punto di vista sociale – ha raccontato Roberto Puglisi, medico del reparto di Geriatria. Ninetta è una persona con quella che ho definito, una “struggente caparbietà”. È molto forte, dai modi a volte bruschi che però nascondano la sua profonda fragilità. In ospedale si muove abbastanza autonomamente ed, ormai, è in confidenza con tutti. Noi abbiamo imparato a volerle bene fin da subito perché, attraverso la lunga degenza, siamo riusciti a istaurare un contatto con lei. Ninetta non usa giri di parole per dire quello che pensa ed è molto diretta con tutti noi. Ha sempre rifiutato, a parole, – continua Puglisi – la possibilità di cambiare vita ma è pur vero che da quando si è arrivata nel nostro reparto ha accettato di buon grado il ricovero, le cure ed è stata sottoposta ai trattamenti di cui ha avuto bisogno senza creare alcun problema e speriamo che abbia iniziato ad accarezzare l’idea di uno stile di vita più tranquillo e più protetto. Il mio augurio è che abbandoni la strada almeno la notte, per l’assistenza alimentare e terapeutica anche perché avrà bisogno continuamente di assumere i farmaci per la sua malattia. Qui sorride”.

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Il racconto poi si sposta sull’arrivo della clochard di via Di Blasi.  “Ninetta è arrivata da noi a febbraio e la sua è una condizione di malattia cronica che certamente diventa sempre più incompatibile con lo stile di vita che ha scelto fino adesso. Le sue condizioni ora sono migliorate, ma è importante verificare cosa accadrà dopo la dimissione. È stato nominato dal giudice tutelare un amministratore di sostegno, l’avvocato Pietro Tumminello che ha già preso contatto con Ninetta e che nei prossimi giorni cercherà di organizzare la sua dimissione – conclude Puglisi – e il suo futuro fuori dall’ospedale”.

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11 Marzo 2011, 15:15

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