13 Marzo 2016, 16:26
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PALERMO – Veloce, puntuale, pratico. Ma con un grande limite che è quello dei biglietti. Il passante ferroviario di Palermo, un’opera da oltre un miliardo di euro per la quale la città è da anni un cantiere a cielo aperto, inizia a conquistare il favore di utenti e pendolari. L’apertura di due nuove fermate, Lolli e Guadagna, ha infatti offerto a studenti e lavoratori una valida alternativa per raggiungere il centro città e spostarsi da una periferia popolosa come quella sud.
Un’infrastruttura inaugurata in pompa magna dal ministero Graziano Delrio e salutata come una delle tappe della rivoluzione della mobilità cittadina che, secondo gli intendimenti dell’amministrazione Orlando, comporterà la possibilità di muoversi con i mezzi pubblici lasciando l’auto privata a casa. Ma per capire se il passante funziona, abbiamo deciso di salire in prima persona sui convogli provando a spostarci dalla periferia sud al centro città e viceversa.
Il nostro viaggio è iniziato alla fermata Guadagna, intorno alle 9.30 del mattino. Una stazione piccola ma accogliente, se non fosse per la mancanza di verde nelle aiuole, anche se il primo ostacolo è la mancanza di una biglietteria automatica. Solo dopo aver sceso le scale, infatti, si può leggere un cartello in cui è chiaramente scritto che i biglietti (costo 1,50 euro) si possono comprare in alcune tabaccherie della zona, una delle quali proprio a due passi. Peccato non aver posizionato il cartello in bella vista anche fuori la stazione. Inconveniente del biglietto a parte, però, i display forniscono informazioni in tempo reale sui treni e il convoglio arriva in perfetto orario intorno alle 9.45.
Per raggiungere Lolli bastano pochi minuti. Il treno non è nuovissimo, ma sono in tanti a usarlo: studenti, casalinghe, pensionati, lavoratori, uomini e donne. Manca il wi-fi, ma i passeggeri ingannano il tempo leggendo un libro o giocando con il tablet. Arrivati a Lolli, raggiungere il Politeama è semplice e pratico: una passeggiata di 10 minuti, con una bella giornata, è l’ideale. In totale quindi 20 minuti circa.
Iniziamo il percorso inverso poco dopo le 15. Il treno che da Lolli dovrebbe arrivare a Guadagna parte dopo 10 minuti, ma anche questa volta c’è il problema del biglietto. Un cartello che indica una biglietteria automatica ci illude che la procedura sia più semplice, ma una pesante saracinesca impedisce l’accesso alla macchinetta. L’unica alternativa sono i tabacchini che però a ora di pranzo sono spesso chiusi, o almeno lo è quello più vicino alla piazza. “Purtroppo non ci sono alternative, parli col capotreno”, si limita a suggerire un addetto seduto in un angolo.
Ma il biglietto è solo l’ultimo dei problemi, visto che uno sciopero fa saltare la corsa del primo pomeriggio. Costretti a pazientare per quasi un’ora decidiamo di aspettare seduti su una panchina, ma nei pressi dei binari i telefoni non hanno campo e neanche internet funziona. In superficie mancano le panchine, anche se le rastrelliere rosse, nuove di zecca, rendono gradevole il colpo d’occhio, insieme ai vasi di fiori e ai disegni che ornano i muri. L’unica possibilità è aspettare la corsa successiva che però verrà ugualmente soppressa, sempre a causa dello sciopero. L’alternativa è prendere il treno per la Stazione centrale e da lì raggiungere la Guadagna in autobus. Tempo finale poco più di un’ora.
La mancanza di un biglietto unico autobus-tram-treno è penalizzante, così come la difficoltà a reperire i ticket. In compenso il personale è gentile e disponibile, oltre che tollerante vista la giornata di sciopero. In fin dei conti, però, al netto degli scioperi e delle cancellazioni non prevedibili, spostarsi dalla periferia sud al centro città con il treno conviene: niente traffico, poco stress, una salutare passeggiata e un tempo stimato di circa 20 minuti, il tutto al costo di 3 euro.
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13 Marzo 2016, 16:26