Incontri con i consulenti esteri |120 le imprese catanesi

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01 Febbraio 2013, 17:38

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 CATANIA –  Sono 120 le imprese catanesi che hanno aderito agli incontri gratuiti con i consulenti dei desk esteri della Camera di Commercio. Un numero molto alto per una città come Catania, che ha superato di gran lunga la media consueta di grandi città del nord, il cui tessuto imprenditoriale é storicamente abituato a confrontarsi con l’estero. Gli incontri bilaterali con i responsabili degli uffici esteri del Consorzio camerale (i Paesi esteri presi in considerazione sono Russia, Cina, Giappone, Messico, Brasile, Marocco, Qatar, Turchia, India e USA) si sono protratti per otto ore, tra un via vai di imprenditori e di addetti ai lavori coordinati dall’Ufficio Promozione, il cui responsabile Rosario Condorelli si é detto particolarmente soddisfatto per l’esito dell’iniziativa.

“É una grande opportunità che finalmente le imprese catanesi hanno saputo cogliere. – dice il segretario generale della Camera di Commercio, Alfio Pagliaro- I responsabili dei nostri sportelli all’ estero sono undici persone che da decenni lavorano nel marketing e conoscono bene le realtà dei Paesi in cui operano. Hanno grande esperienza proprio nel B2B e nell’analisi dei settori economici; hanno già collaborato con le strutture della Lombardia, del Piemonte, del Veneto, e sono estremamente preparati. Non é solo un incontro, ma un’occasione d’oro capire quali reali possibilità esistono per le imprese interessate. Per molti di loro lo scoglio nei rapporti con l’estero, era avere un riferimento sicuro e garanzie che i soldi investiti dessero risultati. Garanzie di poter trattare con partner sicuri”.

I consulenti dei desk esteri hanno fornito informazioni preliminari su problematiche commerciali, doganali e fiscali e sono stati a disposizione delle aziende interessate per un primo riscontro sulle opportunità di mercato offerte dai Paesi in cui operano. “É un grosso successo per la Camera, anche perché stavolta non si sono presentate solo imprese legate all’ artigianato e all’ agroalimentare – conclude Pagliaro- come spesso avviene, ma di tutti i settori, e in tutte le sue espressioni più sane: dal florovivaismo alla chimica, dalla farmaceutica alla meccanica ai produttori di legno grezzo e semilavorato. Questo é il segnale tangibile che finalmente qualcosa sta cambiando. Il nostro messaggio inizia a dare gli effetti sperati”.

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01 Febbraio 2013, 17:38

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