Marco Risi incontra i ragazzi| “Lo Stato, la mafia, le fiction”

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08 Ottobre 2009, 09:15

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La sesta giornata del Festival della legalità, in corso a Palermo, a Villa Filippina, ha aperto i battenti con l’incontro “Una giornata con Marco Risi. I ragazzi di Palermo tra fiction e realtà”. Al dibattito, moderato dal giornalista Roberto Alajmo, sono intervenuti il regista Marco Risi, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia e lo scrittore e giornalista Claudio Fava. “Ritengo che gli autori delle fiction, prima di ultimare il loro prodotto, dovrebbero tenere conto degli effetti indesiderati che la fiction può comportare”, ha detto Ingroia, rivolgendosi al giovane pubblico e ai tanti insegnanti intervenuti. “Forse – ha aggiunto il procuratore – bisognerebbe fotografare una realtà, piuttosto che focalizzare l’attenzione su un unico protagonista. Esiste parte della storia criminale italiana che aspetta ancora di essere raccontata, a cominciare dal rapporto tra mafia e politica, argomento su cui gli italiani sono informati pochissimo”. “Io credo – ha ribattuto Fava – che la mafia in alcune case continui ad essere mitizzata, a prescindere dalla televisione. Non credo, ad esmpio, che ‘Il capo dei capi’ abbia accentuato il fenomeno. Voglio ricordare una scena su tutte: quando Riina è a casa, davanti la tv, aspettando di sapere se Giovanni Falcone sia ancora vivo. Davanti alla conferma della sua morte, la fiction ritrae un Totò Riina che brinda, ride, sputa sulla tv. Che cosa c’è di seducente in questa scena?”
“Nel film ‘Il Branco’ – ha aggiunto Marco Risi – ho ricostruito la storia di uno stupro, scegliendo di raccontare la vicenda dalla prospettiva dei carnefici. Di certo non intendevo parteggiare per loro. Sono sicuro che a nessuno spettatore, alla fine del film, sia venuta voglia di emulare i protagonisti”.

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(nella foto l’ultimo film di Marco Risi)

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08 Ottobre 2009, 09:15

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