12 Marzo 2016, 07:56
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In questa mia nota, mi permetto di condividere con i lettori di LiveSiciliaCatania, la mia esperienza personale, legata ad una impresa di costruzione, la IN.CO.TER S.P.A. (meglio conosciuta ai tempi come “Fratelli Basilotta S.p.A.).
In questi anni, per ragioni connesse agli incarichi professionali ricevuti (sono attualmente il Direttore Tecnico) ho potuto assistere in prima persona al rapido decadimento cui questa impresa, primaria ai tempi del mio inserimento (2007), è giunta purtroppo in questi anni.
Nel 2010 ad oggi la società difatti è passata da una prima fase di sequestro ad una di confisca (dal 2012) e quindi di fatto, possiamo inserirla – proprio a seguito del provvedimento interdittivo – tra quelle società “amministrate e gestite dallo Stato”.
Quanto oggi ho necessità di farLe pervenire è rappresentato dal provvedimento effettuato da parte di una altra “società dello Stato”, precisamente Riscossione Sicilia Spa, la quale in questi mesi ha provveduto a bloccare tutti i c/c bancari intestati oggi alla società In.Co.Ter. S.p.a. (a causa di pagamenti regressi –a loro modo dovuti- negli anni 2004-2009 di riferimento e soprattutto, non tenendo conto del ricorso legale realizzato dalla della società “Fratelli Basilotta Spa”).
Questa situazione, sta comportando per l’attuale Amministratore nominato, l’immediata sospensione di tutti quei procedimento di liquidazione, che tenevano conto non solo delle vendite in corso, ma soprattutto di tutte quelle trattative giunte ormai in fase di definizione, quali lo svincolo di quelle somme, ancorate da anni, da procedimenti legali.
Per quanto sopra, bisogna considerare che il “blocco” adottato da parte di Riscossione Sicilia S.p.A., sta causando di fatto, il mancato pagamento degli stipendi; infatti il sottoscritto insieme ai colleghi, non percepisce le proprie spettanze dal mese di Novembre del 2015 ed è assurdo, in quanto, pur operando presso una Società – che potremmo definire “Statale” – si ci ritrova “assediati” a causa di quelle azioni legali da parte di un’altra società anch’essa gestita ( e abbiamo letto in questi giorni in quali modi…) dallo “Stato.
Una “beffa” quest’ultima che non tiene conto delle modifiche e integrazioni sulla gestione delle aziende confiscate ( Legge di Stabilità – Dicembre 2012 ) che permette di bloccare ogni richiesta, dal momento che è stato imposto per normativa il congelamento dei crediti antecedenti alla data della confisca.
Inoltre non bisogna dimenticare che nel procedimento di Liquidazione, l’Amministratore stava provvedendo a sanare posizioni arretrate di ex dipendenti (stipendi e Tfr), precedenti al suo stesso incarico.
Ovviamente ciò che è stato riportato, va riferito anche ai fornitori e subappaltatori che adesso, a seguito di questo “blocco”, sono rimasti anch’essi sospesi e che si sono mossi (almeno loro correttamente…) a richiedere quanto spettante per vie legali.
Vorrei inoltre ricordare che la società possiede crediti esigibili, attualmente bloccati presso SA e società private per centinaia di migliaia di euro e commesse estere da completarsi (per milioni di euro), che sono state sospese a causa della guerra presente in quei territori.
E’ necessario aggiungere le ultime vicende penali (basti leggere i Vs. articoli) che hanno dimostrato come la società In.Co.Ter. S.p.A., in questi anni, abbia subito danni e truffe finanziarie per centinaia di migliaia di euro e di cui ancora oggi – causa ritardi processuali – non è potuta rientrare in possesso di quelle somme spettanti.
A differenza di quanto viene solitamente evidenziato, mi riferisco a quelle giornate propagandate dai noti “paladini della legalità”, ciò che non viene mai riportato è che quella lotta, non colpisce esclusivamente l’illegalità… ma tutti coloro che con il proprio impegno cercano di salvaguardare i valori morali di giustizia e dignità e sono purtroppo questi, gli uomini “semplici”, che lo Stato non riesce a garantire e proteggere.
Nicola Costanzo
Pubblicato il
12 Marzo 2016, 07:56