07 Novembre 2011, 16:34
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E’ cominciato con una sfilza di eccezioni sull’utilizzabilità delle intercettazioni il processo al deputato regionale di Forza del Sud Franco Mineo accusato di essere un prestanome di Angelo Galatolo, esponente della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, e di malversazione. Il parlamentare è imputato insieme allo stesso Galatolo e all’ex presidente della Onlus Caput Mundi: secondo l’accusa i finanziamenti destinati alla fondazione sarebbero stati usati per le spese elettorali di Mineo.
I legali, tra l’altro, sostengono che i decreti che autorizzavano le intercettazioni non fossero sufficientemente motivati. I pm si sono riservati di interloquire sulla richiesta dei difensori. Il processo, in corso davanti alla quinta sezione del tribunale, è stato rinviato al 5 dicembre.
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07 Novembre 2011, 16:34