Insegnante denuncia il provveditore| Per lei imputazione coatta

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12 Luglio 2013, 20:45

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PALERMO – Un insegnante di scuola elementare viene trasferita da Partinico a Borgetto, ma non ci sta e il suo caso finisce nelle aule del Tribunale. Con il marito, anche lui insegnante, scrive al Ministero dell’Istruzione e deposita un esposto in cui parla di un’assegnazione delle cattedre illecita da parte del provveditore agli Studi di Palermo, Rosario Leone, e il viceprovveditore. Protagonisti della vicenda, Maria Lo Baido e Giuseppe Cannavò, entrambi di Partinico. Tutto inizia del 2010, quando alla donna si prospetta il trasferimento.

Da lì subito il sospetto di un complotto, ma secondo l’avvocato di Leone, Fabrizio Bellavista, si sarebbe trattato di un errore nella compilazione di un modulo che prevedeva il ritorno dell’insegnante al luogo di insegnamento d’origine. Il pm ha richiesto l’archiviazione, non accolta dal gip Michele Alajmo che ha ordinato l’imputazione coatta entro dieci giorni. “La denuncia di Lo Baido e Cannavò – si legge nell’ordinanza firmata dal gip – è stata avventata e superficiale e rischia di ledere e diffamare l’onore e la reputazione della parte offesa.

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Le accuse nei loro confronti sono di calunnia e diffamazione aggravata in concorso. Ed è proprio il provveditore Rosario Leone, a commentare la decisione del gip: “Credo che questo atto giudiziario abbia un significato educativo. faccio parte di un’amministrazione che si impegan ogni giorno in tutto quello che fa, e la gente deve saperlo.

Proprio per l’onestà con cui lavoriamo, non abbiamo nulla da temere e non ho avuto paura nemmeno di fronte ad accuse del genere, visto che ho sempre lavorato nella trasparenza. Sono certo che adesso siamo sulla strada giusta, perché nonostante l’operato della Magistratura sia spesso lento, se una persona è onesta, a lei sarà data ragione”.

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12 Luglio 2013, 20:45

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