Messina Denaro, l'ex insegnante della figlia: "No velate minacce"

Messina Denaro, l’ex insegnante della figlia: “No velate minacce”

La professoressa Giovanna Fabiana Cusumano risponde alle accuse del legale di Lorenza Alagna

Risponde alle accuse del legale di Lorenza Alagna, figlia dl boss Matteo Messina Denaro, la professoressa Giovanna Fabiana Cusumano sostenendo che “l’essere stata accusata di aver commesso atti e aver agito in maniera del tutto falsa rispetto a quanto realmente accaduto va a ledere la propria figura di docente, professionista e operatrice di cultura del territorio, sottoponendo la stessa ad un assalto gogna mediatica volutamente messa in atto come strategia per intimidire e mettere a tacere il proprio libero pensiero di cittadina, docente e scrittrice”.

La prof: “Manipolare le dichiarazioni significa mistificare il vero”

Cusumano ha scritto una nota col legale Giovanni Giannilivigni nella quale tra l’altro si dice: “Usare e manipolare ad hoc le dichiarazioni significa mistificare il vero, deformare i fatti ed usarli contro come fonte di intimidazione e velata minaccia”.

Il legale della figlia del boss: “La prof si astenga dalla divulgazione di racconti”

Il legale della figlia del boss, Franco Lo Sciuto aveva scritto in un comunicato, tra l’altro: “Si fa invito alla solerte insegnante di letteratura italiana, che richiama con passione contatti di natura scolastica con Lorenza Alagna e con l’intera classe di liceali, limitatisi, per inciso, ad 1 mese di supplenza durante i 5 anni di liceo, ad astenersi dalla divulgazione di racconti e commenti in travisamento di fatti sulle testate nazionali, verosimilmente dettati dall’irrefrenabile ed incontrollabile smania di apparire sulle prime pagine dei giornali e delle tv di Stato”.

Cusumano: “Ho sempre difeso Lorenza”

La professoressa dice di “aver sempre difeso Lorenza, di averne sempre parlato bene definendola un esempio per i giovani castelvetranesi per il modo in cui ha condotto la sua vita”. “Il legame docenti-alunni è intangibile quanto quello del rapporto genitori-figli, non si può negare la libertà d’insegnamento o il modo di amare o ricordare i propri alunni”, scrive la docente.


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