Insulti omofobi, calci e pugni| Pestato al bar: gli rompono il naso

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17 Novembre 2019, 16:36

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POZZALLO (RAGUSA) – Era andato al bar per prendere un caffè, quando un minorenne gli ha rivolto insulti omofobi. Il giovane, 29 anni, si è difeso verbalmente, prima di lasciare il locale e recarsi in un altro bar per evitare che la discussione potesse degenerare. Ma lì è stato seguito dal ragazzo, stavolta accompagnato da altre persone che l’hanno preso a calci e pugni fratturandogli in setto nasale e facendogli perdere i sensi.

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E’ successo ieri (ma la notizia si è appresa solo oggi, dopo la denuncia fatta ai carabinieri) a Pozzallo, nel Ragusano, città multiculturale che ospita un centro d’accoglienza per migranti e, come sottolinea il sindaco Roberto Ammatuna, “è sempre stata estranea a fatti del genere”. Il giovane è finito a terra ed stato aiutato dai clienti del locale a rialzarsi. Poi si è diretto verso casa. Poco dopo, accusando forti dolori, ha deciso di andare al pronto soccorso dell’ospedale di Modica, dove domattina sarà sottoposto a un intervento chirurgico per la riduzione della frattura riscontratagli al setto nasale. Sull’episodio indagano i carabinieri di Pozzallo che stanno ricostruendo la dinamica dei fatti avvalendosi della testimonianza di alcuni avventori del bar dove è avvenuta l’aggressione e delle immagini registrate dalle telecamere posizionate all’interno del locale. Resta fuori discussione l’aggressione patita dal giovane, semmai i militari sono impegnati a verificare la versione dei fatti fornita dalla vittima e a individuare gli uomini del ‘commando’ che ha pestato il giovane. Il sindaco spiega che “qualora si tratti di un’aggressione omofoba, sarebbe un fatto di inaudita gravità che condanno nella maniera più ferma. Nella civilissima Pozzallo – aggiunge Ammatuna – fatti come questo non ne sono mai accaduti. Aspetterei di conoscere la ricostruzione degli avvenimenti da parte dei carabinieri, per avere un quadro più chiaro di quello che è successo”. Intanto, il presidente dell’Arcigay di Ragusa, Marco Igor Garofalo, ha chiamato il giovane manifestandogli solidarietà e offrendogli l’assistenza legale dell’associazione. (ANSA).

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17 Novembre 2019, 16:36

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