Interi palazzi, serre di droga, bar| I ladri di luce tornano alla carica

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22 Giugno 2019, 05:06

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PALERMO – Gli ultimi arresti risalgono soltanto a pochi giorni fa, con le manette scattate per due uomini che avevano allacciato l’impianto di energia elettrica del condominio alla rete pubblica dell’Enel. In via Brigata Aosta, nel cosiddetto “palazzo di ferro”, sono state in tutto trentanove le persone denunciate dai carabinieri, che hanno scoperto 42 alloggi su 72 collegati abusivamente.

Praticamente quasi tutto lo stabile, così come era già successo in alcuni palazzi nella zona di Pallavicino, di Tommaso Natale e di Brancaccio, dove negli scorsi mesi le forze dell’ordine, insieme ai tecnici dell’ente erogatore, hanno fatto scattare arresti e denunce. E così i ladri di luce tornano alla carica. Dopo il lieve calo di furti registrato nel corso degli ultimi dodici mesi – 150 contro gli oltre duecento dell’anno precedente – i controlli sono stati nuovamente intensificati e hanno fatto venire a galla i “furbetti” che non sborsavano nemmeno un centesimo per alimentare appartamenti e attività commerciali.

E’ il caso di due uomini residenti a Ciminna, nei quali appartamenti i carabinieri hanno scoperto due impianti realizzati artigianalmente che collegavano le abitazioni direttamente alla rete pubblica dell’energia elettrica. Nelle due case si trovavano elettrodomestici che venivano alimentati “a scrocco” ed è stato accertato che uno dei due arrestati, da ben nove anni non aveva un regolare contratto di fornitura elettrica. Così come il titolare di un bar nella zona dell’Arenella, finito nei guai dopo i controlli effettuati insieme ai tecnici che, anche questa volta, hanno accertato un danno economico per l’Enel di migliaia di euro.

E’ un monitoraggio a tappeto quello effettuato da carabinieri, polizia e guardia di finanza, con interventi quotidiani che hanno permesso di constatare la manomissione dei contatori, spesso “rallentati” con l’utilizzo di un magnete. E’ il caso accertato nel laboratorio di un artigiano nel centro storico, che negli scorsi mesi avrebbe sborsato il cinquanta per cento in meno proprio grazie a questo escamotage che aveva fatto ridurre notevolmente i costi in bolletta. Anche per lui è scattata la denuncia, oltre al sequestro del magnete.

Ma tra i locali più frequentemente trovati allacciati all’impianto pubblico di energia elettrica ci sono le serre di droga, curate fino all’ultimo dettaglio con tanto di sistemi di irrigazione ed illuminazione per ricreare l’habitat naturale delle piante di marijuanaE’ il caso della maxi piantagione scoperta dai carabinieri a Partanna Mondello la scorsa settimana, riconducibile ad un 42enne finito in manette per coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti e furto aggravato. Più di quattrocento le piante trovate già in fase di essiccazione. La serra era corredata di tutto: lampade, reattori, impianti di condizionamento ed aspirazione, alimentati attraverso un sistema rudimentale che collegava la struttura alla rete stradale.

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22 Giugno 2019, 05:06

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