Italcementi, accordo sulla mobilità | ma resta lo stop agli impianti

di

14 Giugno 2012, 19:04

2 min di lettura

L’intesa tra azienda e sindacati è stata raggiunta oggi. Un “verbale di incontro” in base al quale Italcementi prevede un percorso che, partendo dal ritiro della procedura di mobilità, porterà all’utilizzo di diversi e alternativi ammortizzatori sociali, al fine di contenere l’impatto sociale della chiusura dell’impianto siciliano di Porto Empedocle e di quello calabrese di Vibo Marina. In particolare, si legge in una nota diffusa dall’azienda “la decisione di cessare l’attività nei due impianti rimane confermata, non essendo cambiato il difficile quadro economico che ha portato l’azienda ad assumerla”. Ed è proprio sulla chiusura dello stabilimento di Porto Empedocle che oggi era stata convocata la commissione Attività produttive dell’Ars, rinviata però al prossimo 26 giugno a causa dell’assenza dei vertici aziendali, contemporaneamente convocati al Ministero dello Sviluppo economico. “L’assenza dei vertici aziendali – afferma il presidente della commissione Attività produttive, Salvino Caputo  (nella foto) – ha impedito alla commissione di adottare scelte e determinazioni. Mi auguro che il prossimo incontro possa concludersi positivamente atteso che la seduta era stata convocata per evitare la chiusura del cementificio e la perdita di posti di lavoro. Soprattutto alla luce delle gravissime situazioni che si sono create intorno al caso ex Fiat di Termini è necessario evitare la chiusura di altri poli industriali ed evitare di mettere a rischio altri posti di lavoro”.

Articoli Correlati

“Sulla questione dello stabilimento Italcementi di Porto Empedocle – commenta l’assessore regionale alle Attività produttive della Sicilia, Marco Venturi – ritengo che sia opportuna l’apertura di un tavolo di lavoro, a livello nazionale, finalizzato all’individuazione di linee operative capaci di garantire la permanenza su questo territorio del sito produttivo, strategico anche dal punto di vista sociale. Ieri ho inviato una lettera al ministero dello Sviluppo economico e a quello delle Politiche sociali affinché venga attivato e convocato un tavolo, che affronti in maniera urgente la problematica in seguito all’annuncio, da parte del gruppo di Calusco d’Adda, di chiusura di due stabilimenti sul territorio italiano”.

Pubblicato il

14 Giugno 2012, 19:04

Condividi sui social