Italia viva, il Pd per ora tiene | Nei territori niente effetto domino

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24 Settembre 2019, 05:50

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Quanto è viva Italia viva sui territori? Al momento sembra molto presto per dirlo. La scissione renziana, infatti, non ha provocato in queste primissime battute un effetto domino nel Pd. Se all’Ars il gruppo dem è rimasto finora intatto, e l’unico deputato considerato tra i papabili per un trasloco nella nuova creatura renziana è Luca Sammartino, anche sui territori finora in pochi hanno fatto la valigia. Qualcuno attende e osserva gli eventi, altri hanno dichiarato apertamente la propria intenzione di restare nel Partito democratico.

A Palermo c’è un certo ribollio nel pentolone democratico. La parte zingarettiana doc del gruppo consiliare, a quanto si apprende ha lavorato a un documento che ribadisce la volontà di restare nel partito senza seguire sirene scissioniste. Ma sul comunicato non si sarebbe trovata l’unanimità. Gli ambienti vicini a Davide Faraone e a Leoluca Orlando nicchiano e la situazione va tenuta d’occhio con attenzione. Idem a Catania, dove si aspetta un segno da Luca Sammartino. Valeria Sudano ha già varcato il Rubicone passando a Italia viva. Il deputato regionale recordman di preferenze non ha ancora ufficialmente rotto gli indugi e forse aspetta i tempi per formare un gruppo all’Ars. Il duo Sammartino-Sudano dovrebbe portare con sé una corposa pattuglia di sindaci della zona etnea, cinque dei circa venti del Pd. Da Vincenzo Magra (Mascalucia) a Santi Rando (Tremestieri), da Marco Rubino (Sant’Agata li Battiati) a Carmelo Corsaro (San Gregorio) passando per Carmelo Scandurra (Aci Castello). Ma al momento si resta fermi ai nastri di partenza attendendo il segnale dello start.

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Nulla si muove per i momento nel Trapanese. La classe dirigente del partito resta saldamente nel Pd. Certo, tra gli zingarettiani ci s aspetta il transito di qualche “amico di Davide” (Faraone, ndr), ma al momento nulla si è mosso, e non ci si aspettano movimenti clamorosi. Tutto fermo per ora anche nell’Agrigentino, dove non si segnalano movimenti. Poca cosa anche nel Ragusano a oggi. Quanto al Nisseno, qui Totò Cardinale e la figlia Daniela hanno manifestato il loro interesse a apprezzamento per l’operazione di Renzi e la volontà di aderire al progetto. Anche se al momento le porte di Italia viva non si sono ancora aperte per la deputata eletta col Pd. Tra i dirigenti renziani nisseni sembrerebbe propenso a passare in Italia viva solo il vicesegretario provinciale Giuseppe Lucchese, secondo indiscrezioni di stampa. Gli altri sono in pausa di riflessione, come il sindaco di Sommatino Elisa Carbone, faraoniana. A Messina, si aspetta il passaggio del prossimo mese quando i giudici si pronunceranno sulla contesa tra Pippo Laccoto e Franco De Domenico: il secondo potrebbe perdere il seggio a favore del primo. Da lì si potrebbero attivare dinamiche che interessano Italia viva. A Siracusa ha rotto gli indugi l’ex sindaco Giancarlo Garozzo, che ha annunciato la sua adesione a Italia viva. E ci sono tre o quattro consiglieri comunali da tenere d’occhio. E il sindaco in carica? Francesco Italia dice di “osservare con interesse tutto ciò che si muove nell’area moderata del centrosinistra”, manifestando sofferenza per il correntismo esasperato del Pd. Ma attenzione, questo non significa necessariamente Renzi: “C’è anche Carlo Calenda con il suo progetto, sto osservando e ascoltando”, dice Italia, che fu tra i primissimi siciliani a firmare il manifesto europeista di Calenda, che entro la fine dell’anno lancerà il suo partito riformista, liberaldemocratico ed europeista. In provincia ha annunciato la sua adesione a Italia viva il sindaco di Lentini Saverio Bosco, eletto però con una lista civica.

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24 Settembre 2019, 05:50

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