“La Caduta”, autobiografia politica di un diccì

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18 Febbraio 2021, 13:42

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Una storia complicata e frettolosamente dimenticata quella raccontata da Calogero Pumilia nel suo “La Caduta” (Rubbettino, 2020). Ossia quella della sinistra Dc e del ventennio che va dai primi anni Settanta alla fine della così detta Prima repubblica. Una stagione vissuta da protagonista dal politico democristiano, per cinque legislature deputato Dc e più volte sottosegretario. Si tratta della seconda parte di una autobiografia politica, avviata da Pumilia in un precedente volume.

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Il libro ripercorre anni difficili, anche insanguinati dalla mafia. Un racconto che parla anche delle delusioni che sono seguite a molte speranze, a scelte che avevano il segno del rinnovamento, appannate o prive della forza per dispiegare fino in fondo le loro potenzialità. Si parla anche della stagione del consociativismo, con numeri che parlano da sé: su 452 leggi approvate dalla Regione nella legislatura 1976/1981 i comunisti votarono contro solo sedici volte. Insomma, si entra dentro i rivoli della storia, i dettagli che sfuggono alla narrazione ex post, quella scritta dai “vincitori” di tangentopoli. E che, complice anche qualche ardita vicenda processuale, ha finito per accomunare in un indistinto calderone storie e mondi assai diversi tra loro che si muovevano all’interno della Democrazia Cristiana, anche (e forse soprattutto) in Sicilia. Al tempo in cui i partiti rappresentavano ancora qualcosa.

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18 Febbraio 2021, 13:42

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