La Caritas: “Stop ai lavavetri|non è una soluzione”

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17 Maggio 2012, 10:34

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“Voglio invitare il signor sindaco a non trasformare Catania in una città superficiale, ma ad educare i cittadini a non girare lo sguardo dall’altra parte”. Lo afferma il presidente della Caritas Diocesana di Catania Padre Valerio Di Trapani, che ritiene “non una soluzione ma un’operazione estetica” l’ordinanza con la quale martedì scorso il sindaco del capoluogo etneo Raffaele Stancanelli ha vietato l’attività di lavavetri e venditori abusivi su aree stradali ad uso pubblico. “I lavavetri – aggiunge il sacerdote – rappresentano la povertà dilagante che bussa alla nostra porta e ci fa paura. Sono la personificazione dei rimorsi della nostra coscienza che si interroga sull’ ingiustizia e sul fallimento di una società che produce povertà ed esclusione”. “Il problema dei lavavetri, così come quello dei clochards, dei rom, delle baraccopoli in Corso Martiri della Libertà, dei mendicanti – aggiunge Padre Di Trapani – a mio avviso chiede alla città di affrontare il problema di una povertà sempre più dilagante, delle dipendenze patologiche crescenti, della disoccupazione, della difficoltà estrema a promuovere percorsi di inclusione lavorativa e abitativa per soggetti svantaggiati”. “Non mi piace – prosegue il sacerdote – che dinanzi a questi grossi problemi, piuttosto che scegliere la via di una paziente e faticosa ricerca di soluzioni, si arrivi a una sbrigativa e superficiale ordinanza”. “Difendo – conclude – il diritto alla speranza di centinaia di volontari e operatori sociali che ogni giorno scendono in strada, che hanno diritto a sperare che come Johannes, Giuseppe, Ramsami, Salvatore, hanno risolto i loro problemi, così anche altri possano fidarsi di una città che ha a cuore le loro sofferenze”.

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17 Maggio 2012, 10:34

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