La Clean Up non paga gli stipendi |E’ sciopero dei netturbini

di

20 Febbraio 2017, 18:44

2 min di lettura

RIPOSTO. A soli quattro mesi dall’avvio del nuovo appalto settennale del servizio di igiene urbana a Riposto, affidato all’Associazione Temporanea d’Imprese formata dalle aziende Tech Servizi e Clean Up (quest’ultima sottoposta ad amministrazione giudiziaria), nel comune marinaro è già emergenza rifiuti. Il mancato versamento dell’ultima mensilità aveva spinto, questa mattina, tutte e 26 le unità ad incrociare le braccia. Ma le immediate rassicurazioni fornite dai vertici della Tech sui compiuti bonifici hanno fatto rientrare lo sciopero di 13 netturbini. Il fronte dei lavoratori si è così spaccato a metà. La Clean Up, infatti, sarebbe priva della necessaria liquidità e non sarebbe così in grado di versare gli stipendi ai propri dipendenti. Una situazione non nuova in realtà. Nei mesi precedenti la situazione non è esplosa solo perché la Tech avrebbe anticipato alla Clean Up le somme per gli stipendi. Da oggi non sarebbe più disposta a farlo. E intanto stamani a Riposto i disagi sono stati visibili. In molte zone del territorio i rifiuti sono rimasti lungo le strade.

“Oggi si è arrivati ad una soluzione estrema – commenta Alfio Leonardi, segretario provinciale Fp Cgil Igiene Ambientale – che è quella appunto dello sciopero. Soluzione alla quale siamo giunti dopo mesi e mesi di discrepanze dal punto di vista dell’erogazione degli stipendi. Problemi che però poi si sono sempre risolti. Oggi lo sciopero era stato proclamato per tutto il cantiere, sia Tech che Clean Up. Ma questa mattina, accertato che i lavoratori della Tech hanno percepito lo stipendio, per senso di responsabilità hanno ritenuto di rientrare in servizio. Cosa diversa per i lavoratori della Clean Up. Da quello che mi è dato sapere -prosegue Leonardi – c’è un problema di liquidità. Proprio venerdì scorso ci siamo visti con il commissario, il quale ci ha confermato di aver un problema economico. Non era quindi in grado di pagare lo stipendio ai lavoratori”.

Articoli Correlati

La Cgil ha già chiesto un tavolo tecnico in Prefettura alla presenza di tutte le parti interessate. “Riteniamo a questo punto che possa essere utile sederci attorno ad un tavolo autorevole con le aziende ed il Comune per riuscire, una volta per tutte, a trovare la quadra su una questione che si è ormai incancrenita – Ricordo anche che poche settimane fa è partito il progetto della raccolta differenziata a Riposto. E’ chiaro che con metà cantiere, con una forza quindi del 50%, il progetto non può decollare”.

L’assessore all’Ambiente del comune marinaro assicura che l’ente ha fatto la propria parte. “Avendo il comune svolto la propria parte, nel pieno rispetto degli accordi contrattuali, sono stati avviati gli accertamenti – spiega Paola Emanuele – Dalle verifiche è stato appurato che le somme dovute ai lavoratori erano state regolarmente erogate. I dipendenti della Tech avendo, poi, verificato l’effettiva corresponsione delle spettanze hanno infatti ripreso il servizio, ad eccezione del personale della Clean-up che, come si è poi appreso, in effetti non avrebbe percepito le somme, poiché non versate dal commissario liquidatore”. L’ente minaccia penali in caso di inadempienze contrattuali.

Pubblicato il

20 Febbraio 2017, 18:44

Condividi sui social