La Corte Costituzionale| salva Palermo Energia

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24 Luglio 2013, 19:21

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PALERMO – Palermo Energia è salva, e con essa praticamente tutte le società strumentali degli enti locali che, a causa della spending review del governo Monti, rischiavano di essere vendute o liquidate da qui a un anno. A deciderlo la Corte Costituzionale che, con sentenza del 16 luglio, ha dichiarato illegittimi i primi tre commi dell’articolo 4 del decreto legge 95/2012 che stabilivano, in pratica, la vendita o liquidazione delle società strumentali degli enti locali.

A fare ricorso erano state alcune Regioni, che lamentavano l’ingerenza del Parlamento nazionale nella propria autonomia. E la Corte ha dato loro ragione stabilendo “la lesione dell’autonomia organizzativa della Regione, nonché della competenza regionale concorrente in materia di coordinamento della finanza pubblica”. In questo modo società come Palermo Energia, partecipata di Palazzo Comitini che attendeva la deroga da parte dell’Authority, sono salve e potranno restare totalmente pubbliche. La Sispi, invece, era già salva grazie alla deroga. La spending review di montiana memoria comprendeva tutte quelle società il cui fatturato nel 2011 derivava per oltre il 90 per cento da prestazioni di servizi alla pubblica amministrazione: peccato però che proprio una norma precedente imponeva, alle società strumentali, di “operare esclusivamente a favore degli enti costituenti o partecipanti o affidatari”, per evitare in pratica di essere avvantaggiate rispetto al mercato.

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“Siamo soddisfatti di questo risultato – dice Fabrizio Scarpinato, rsa della Cisl di Palermo Energia – raggiunto grazie al determinante contributo del segretario regionale della Fisascat Cisl, Mimma Calabrò, e degli altri rsa Fabrizio Flenda della Cgil e Gioacchino Cimo della Uil. Con sacrificio e impegno abbiamo combattuto questa battaglia per salvaguardare 158 famiglie che lavorano con dignità in Palermo Energia, realtà fondamentale all’interno della Provincia di Palermo. Terremo comunque alta la guardia sul tema perché la strada verso i liberi consorzi è ancora lunga”.

 

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24 Luglio 2013, 19:21

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