08 Gennaio 2010, 18:22
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Non solo Termini Imerese. L’industria palermitana rischia di perdere un altro pezzo: l’Italtel di Carini, infatti, potrebbe chiudere i battenti. L’allarme viene lanciato dai rappresentanti sindacali locali dell’azienda del settore telecomunicazioni, che oggi, insieme alle segreterie nazionali dei sindacati di categoria hanno incontrato i vertici di Italtel a Milano, nella sede dell’Assolombarda. Il gruppo, che conta 2.400 dipendenti, secondo quanto riferito dai sindacati, si appresta a dichiarare 400 esuberi (che si vanno ad aggiungere ai 450 già prospettati mesi fa) e a chiudere una delle sedi di Roma o Carini, che contano ciascuna circa 200 dipendenti. “L’amministratore delegato Umberto De Julio ci ha comunicato che la crisi di Telecom Italia continua e quindi è urgente un nuovo piano industriale – racconta Agostino Ciuffoli, delegato della FimCisl dell’Italtel di Carini -. Già mesi fa l’azienda aveva prospettato 450 esuberi, che dopo delle trattative si erano evitati, realizzando però dei contratti di solidarietà e incentivando l’uscita di quanti potevano andare in pensione. Oggi ci si anticipa un nuovo piano industriale con 400 esuberi e il rischio della chiusura di una sede tra Roma e Carini, e temiamo che a saltare sia quest’ultima, con ricorso alla casa integrazione nell’altra sede. Tra dieci giorni aspettiamo nuove comunicazioni dall’azienda”.
“E’ una cosa gravissima, una conseguenza dell’assenza di politiche industriali – commenta Francesco Piastra, segretario della Fiom Cgil di Palermo -. Ci opporremo con forza. Già lunedì faremo un’assemblea, poi avremo otto ore di sciopero e probabilmente una manifestazione a Palermo”. In sostanza, secondo quanto riportano i sindacati, l’azienda punterebbe a passare nel 2012 dai quasi 2.400 dipendenti di oggi a quota 1.540. E la mannaia, temono i sindacati, si abbatterebbe pesantemente sullo stabilimento siciliano, che ha molto risentito del calo delle commesse negli ultimi mesi.
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08 Gennaio 2010, 18:22