Formazione, rifiuti e Fondi Ue | Nuovo patto tra il Pd e Crocetta - Live Sicilia

Formazione, rifiuti e Fondi Ue | Nuovo patto tra il Pd e Crocetta

Nemmeno ieri la "manovra" è giunta all'Ars. A Sala d'Ercole, però, è andato il governatore per parlare della spesa dei Fondi comunitari. "Salta" in un primo momento l'incontro con Raciti e gli altri big democratici. Che si è svolto in serata. Partito e presidente adesso più vicini. Venerdì un nuovo incontro. Ma alle riforme più importanti bisognerà lavorare insieme. LA DIRETTA DELLA GIORNATA DI IERI.

PALERMO – Si rivedranno un’altra volta. Già nel corso di questa settimana, venerdì. E la novità, la vera notizia è proprio lì. Il Pd e Crocetta hanno ripreso a dialogare. Un riavvicinamento sancito da un vertice iniziato sotto i peggiori auspici, a dire il vero. Inizialmente previsto per le 15, è stato “snobbato” dal governatore che ha prima riunito gli assessori per poi recarsi all’Ars. Così, la riunione è slittata alle 20. Ed è durata quasi tre ore. Alla fine, il partito e il presidente hanno siglato una sorta di “patto”. Su alcuni temi importanti come la Formazione, i rifiuti, la programmazione europea e l’acqua pubblica, si lavorerà insieme.

“Insieme – precisa il segretario Raciti – significa che le riforme andranno discusse insieme al partito. Che dovrà conoscerle preventivamente”. Non si sarebbe parlato, invece, durante il vertice, di rimpasto. Almeno non in maniera esplicita. Quasi certamente, però, se ne riparlerà tra due o tre giorni. Resta sul tappeto la richiesta di Raciti: “Rivedere l’intera delegazione del Pd in giunta, al di là delle possibili conferme o dei possibili innesti”. Il governatore dal canto suo ha aperto a un ingresso in giunta dell’area del Pd che fa capo ai cuperliani. Un’esigenza del resto condivisa anche dalle diverse aree dal partito. Lo stesso auspicio, nel primo pomeriggio, era stato espresso ad esempio dal capogruppo all’Ars Baldo Gucciardi e dall’ex segretario regionale Giuseppe Lupo. La “via di mezzo”, insomma non è così distante dalle due parti. “Abbiamo precisato al presidente – spiega però Raciti – che il tema non è e non sarà mai l’ingresso di qualche cosiddetto ‘cuperliano’. Non ci interessa. L’incontro di oggi semmai ha sancito un principio base, che deve valere per il futuro: c’è un luogo nel quale vanno prese le decisioni. Ed è la segreteria regionale”.

Crocetta dal canto suo è laconico. Appena dopo il vertice, ecco subito un’altra riunione, sul tema della manovra finanziaria. Il governatore parla comunque di un “incontro andato bene” e di “clima positivo”. Il presidente, però, durante la riunione col partito avrebbe difeso accoratamente l’operato dei suoi governi in questo anno e mezzo di legislatura. Lì le maggiori frizioni con alcuni big democratici che invece hanno espresso un parere fortemente negativo su questa prima fase dell’era Crocetta.

Ma adesso, come detto, molto dovrà cambiare. A partire da uno dei capisaldi della “rivoluzione crocettiana”: la Formazione professionale. “Abbiamo chiesto – dice Raciti – che il governo metta immediatamente mano a un vera e seria riforma del settore. Da esitare entro, al massimo, due settimane. Ovviamente dopo averla concertata col Pd. Bisogna dare immediatamente una risposta alle migliaia di famiglie rimaste in mezzo a una strada. E lavorare a una riforma che chiami in causa anche gli altri assessorati. L’assessore Scilabra? Il Pd non chiede la testa di nessuno. Ma anche la riforma della Formazione dovrà essere discussa preventivamente col partito”.

Una sorta di canale preferenziale. Di rapporto privilegiato. Che allontani dal governo l’influenza di lobby, e forze sociali più o meno esterne alla politica. Questo il senso del nuovo “patto”. Resta da vedere solo quanto durerà.

Aggiornamento 19.55 E’ appena iniziato il vertice tra gli esponenti del Pd e il governatore Rosario Crocetta.

Per non tardare ha preferito disertare l’incontro con i vertici del Partito democratico. Ha fatto attendere i “compagni” di partito per quasi tre ore. Poi, tutto rinviato alle 21. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, aveva già preso un impegno: oggi doveva riferire in aula, a Palazzo dei Normanni, sulle linee guida della nuova programmazione europea.

Un passo fondamentale, visto che (come ha detto lui stesso) l’impiego dei fondi relativi al periodo 2007-2013 “è stato un totale fallimento”. Meno di 900 milioni – spiega il governatore – spesi in sessantuno mesi, “fino a prima del mio insediamento, noi invece in diciotto mesi abbiamo raddoppiato la cifra, portandola a più di 1.700.000 euro”. Per colpa di questi numeri, aggiunge Crocetta, “ci lecchiamo ancora le ferite”. Adesso, però, l’intenzione è quella di avviare un percorso totalmente nuovo. “Un percorso che coinvolga in primo piano anche la politica – afferma il presidente della Regione – con la quale lavoreremo e a cui chiederemo di fare delle proposte che inseriremo nella nuova programmazione”.

Gli obiettivi sono principalmente undici: investire nello sviluppo tecnologico e migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione, promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, nello specifico quelle del settore agricolo e della pesca, portare avanti uno sviluppo ecosostenibile e tutelare l’ambiente, promuovere nuovi sistemi di trasporto e il relativo uso efficiente delle risorse. E ancora: promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori, investire nell’istruzione e nel diritto allo studio, promuovere l’efficienza dell’amministrazione pubblica. Ma soprattutto più inclusione sociale. Più solidarietà.

Su questo punto Crocetta punta tutto: “Vanno bene i soldi alle imprese che creano lavoro – spiega a Sala d’Ercole – , ma poi ci sono anche quelli che a lavoro non possono andare. Dobbiamo impegnarci a sostenere le fasce deboli. Non è un obiettivo anti-economico, anzi. Non possiamo vedere la programmazione come isolata, ma va inserita nel contesto delle modifiche di bilancio che facciamo. Ad esempio, in questa manovra stiamo ipotizzando un progetto di cittadinanza solidale: un sussidio alle famiglie con un Isee inferiore a 5.000 euro l’anno. A questo capitolo aggiungeremo risorse del Pac. Vanno integrate le politiche tra Po-Fesr e bilancio della Regione”. E per fare tutto questo il governo non intende lavorare da solo. E se finora c’è stato uno scarso coinvolgimento del parlamento – cosa che in molti, tra i deputati, rimproverano al governatore – la colpa è stata “delle continue emergenze”: “Il mio governo – spiega Crocetta – ha iniziato a mettere una serie di paletti per uscire dalla crisi inarrestabile, adesso bisogna continuare sulla strada dello sviluppo. Ma in questo anno abbiamo avuto troppe emergenze: bilancio, forestali, stipendi. Non abbiamo avuto il tempo di confrontarci su temi come questi. E l’elemento centrale doveva essere anche il coinvolgimento dei Comuni. Per questo – continua il presidente – abbiamo già avviato il confronto con le parti sociali e con il partenariato, abbiamo fatto incontri con i gruppi di maggioranza e minoranza, faremo il dibattito in parlamento e poi riteniamo di dover sentire i sindaci. Le tematiche delle aree metropolitane sono diverse rispetto a quelle delle altre realtà. Stiamo cercando di fare un programma omogeneo che rispetti tutti. Povertà, sviluppo delle imprese, tutela dell’ambiente, riqualificazione urbana delle città e valorizzazione del patrimonio siciliano: turismo, agricoltura. Poi la lotta alla povertà”.

Queste le linee guida delle politiche della programmazione. “Con i fondi europei possiamo fare crescita intelligente ed eco-sostenibile”, dice Crocetta. E l’aula, domani, dirà la sua.

18.30 Il presidente della Regione conclude la sua relazione sui Fondi Ue: “Non voglio eliminare l’elemento solidarietà. Vanno bene i soldi alle imprese che creano lavoro, ma poi ci sono anche quelli che a lavoro non possono andare. Dobbiamo impegnarci a sostenere le fasce deboli. Non è un obiettivo anti-economico, anzi. Il mio governo ha iniziato a mettere una serie di paletti per uscire dalle emergenze, adesso bisogna continuare sulla strada dello sviluppo. Lavoreremo insieme con il Parlamento e cercheremo di inserire nella nuova programmazione tutte le vostre proposte. Ma dobbiamo verificare l’andamento dei lavori, dobbiamo esercitare un controllo”.

18.22 Crocetta continua con l’elenco dei punti cardine che dovrà contenere la nuova programmazione: “Inclusione sociale, istruzione: riforma per il diritto allo studio, che approveremo la prossima settimana in giunta, ad esempio. Poi la riforma della Formazione. Per questo stiamo già discutendo con i gruppi, dovrà essere pronta entro quindici giorni”.

18.18 Crocetta: “Questo governo non vuole lavorare da solo. Ma in questo anno abbiamo avuto troppe emergenze: bilancio, forestali, stipendi. Non abbiamo avuto il tempo di confrontarci su temi come questi. L’elemento centrale doveva essere il coinvolgimento dei Comuni, e invece ci sono stati problemi continui”.

18.10 Crocetta: “Le società partecipate avrebbero potuto aiutare nella spesa, nella velocità di sviluppo dei programmi operativi: potrebbero diventare strumenti preziosi per la programmazione”.

18.02 Crocetta: “La programmazione 2007-2013 ha fallito. Ancora oggi ci lecchiamo le ferite. E la nuova programmazione si inserisce in un contesto molto critico: una brutta situazione economico. Nel 2012 c’è stata la fase più recessiva in Sicilia, che ha raggiunto il picco massimo di una crisi iniziata nel 2007. Finora c’è stata un’incapacità di spesa fortissima. Nel settore turistico, ad esempio, non si è riuscito a centrare l’obiettivo. Ci sono tante questioni che devono pesare di più: la destagionalizzazione per esempio”.

17.55 Crocetta: “Non possiamo vedere la programmazione come isolata, ma inserita nel contesto delle modifiche di bilancio che facciamo – continua il governatore dal podio di Sala d’Ercole – . Ad esempio, in questo bilancio stiamo ipotizzando un progetto di cittadinanza solidale: a questo capitolo aggiungeremo risorse del Pac. Politiche integrate tra Pd-Fesr e Bilancio. Ma la nuova programmazione dovrà tenere conto del Fondo di sviluppo e coesione. Su questo dobbiamo essere sinceri e leali per evitare che nascano le solite polemiche. Abbiamo 835 milioni rimanenti, ma più di 500 milioni sono impegnati a garanzia del bilancio. I buchi di bilancio precedente ci hanno penalizzati e costretti a fare questo, non l’abbiamo fatto per cattiveria, anzi: avremmo dovuto chiedere altre tasse ai cittadini. Tutte le risorse non impegnabili entro il 30 giugno pensiamo di utilizzarle per finanziare opere incompiute, il resto verrà messo nel nuovo fondo di sviluppo e coesione”.

17.50 Ancora Crocetta: “Vogliamo fare un lavoro nuovo: abbiamo già avviato il confronto con le parti sociali e con il partenariato, abbiamo fatto incontri con i gruppi di maggioranza e minoranza, faremo il dibattito in parlamento e poi riteniamo di dover sentire i sindaci. Le tematiche delle aree metropolitane sono diverse rispetto a quelle delle altre realtà. Stiamo cercando di fare un programma omogeneo che rispetti tutti. Povertà, sviluppo delle imprese, tutela dell’ambiente, riqualificazione urbana delle città e valorizzazione del patrimonio siciliano: turismo, agricoltura. Poi la lotta alla povertà: queste le linee guida delle politiche coesione della programmazione. Con i fondi europei possiamo fare crescita intelligente ed eco-sostenibile”.

17.46 Prende la parola il presidente Crocetta, che esporrà le linee guida della nuova programmazione: “Mi verrebbe voglia di dire che gli unici dirigenti cattivi delle partecipate sono Cicero e Igroia – dice rivolto al deputato di Forza Italia Giuseppe Milazzo, che ha chiesto chiarimenti sulle assunzioni a Sicilia e-Servizi – . Vi preoccupate solo di loro. Ma non voglio fare polemiche. La manovra è pronta, non siamo in ritardo ma nei tempi. Sono felice invece di affrontare le tematiche legate alla programmazione europea, i passati governi non hanno mai coinvolto deputati e politici”.

17.40 Sarebbero stati diversi i tentativi dei dirigenti democratici, nel corso del pomeriggio, di mettersi in contatto col presidente della Regione. Soltanto dopo le 16 il governatore avrebbe detto di aver “frainteso” e di attendere a Palazzo d’Orleans i compagni di partito, tutti presenti invece, nella sede del Pd in via Bentivegna.

17.35 Il governatore ha comunicato ai vertici della segreteria regionale del PD appena un quarto d’ora fa che “per motivi istituzionali” non avrebbe potuto partecipare al vertice previsto. Tutto rinviato a stasera.

17.32. “La riunione al Pd? È stata rinviata alle 21 di stasera. Dovevamo chiudere una giunta urgente, tutti i problemi legati al fondo di coesione e sviluppo. Raciti non è ottimista? Gramsci parlava di pessimismo della volontà e ottimismo dell’intelligenza. Bisogna vedere se lui ha voglia o meno di incontrarmi. Se ne ha ci metta volontà e ottimismo, io lo sono”. Lo ha dichiarato Rosario Crocetta, giungendo a Palazzo dei Normanni.

17.30.  “In questi giorni abbiamo lavorato duramente sulla manovra bis. Non ter, perché quella approvata giorni fa era una pezza messa sulle urgenze, non la riconosciamo come una cosa nostra. La manovra in discussione oggi ha subito diverse modifiche, domani sarà in commissione. Con Agnello non ci sono disaccordi, daremo priorità ai poveri in maniera molto innovativa. E lanciamo anche un nuovo tema: la cittadinanza solidale che prevederà anche l’inclusione sociale del diritto di cittadinanza. Poi misure per le famiglie più povere, con Isee sotto i 5.000 euro. Verrà escluso chi ha altre forme di sussidio, Pip o cantieri di servizio”. Lo dichiara il presidente Crocetta, appena arrivato all’Ars.

16.10 L’appuntamento era previsto per le 15. E dalle 14.30 i big del pd erano già sotto la sede di via Bentivegna. Ma ancora il presidente della Regione Crocetta non è arrivato al vertice previsto col partito. Un ritardo che pare dovuto ai lavori in corso in giunta.

15.20 In attesa del presidente Crocetta, l’ex segretario regionale Giuseppe Lupo accenna ad alcuni dei punti che il partito proporrà a Crocetta: “Dobbiamo accelerare sulle norme riguardanti l’acqua pubblica, il turismo (il ddl è già pronto), l’applicazione della riforma Renzi sulla pubblica amministrazione, la semplificazione amministrativa. Le modifiche in giunta? Anche io penso che tutte le aree debbano essere rappresentate”.

Aggiornamento 15.05 “Al presidente Crocetta proporremo alcuni punti programmatici su questioni che consideriamo fondamentali. Rimpasto? Io parlerei di qualche possibile aggiustamento. Ma spetta al presidente decidere come e quando fare. Credo sia giusto che tutte le aree del Pd siano rappresentate”. Lo dichiara il capogruppo del Pd all’Ars Baldo Gucciardi, pochi minuti prima del vertice tra il Pd e il presidente Crocetta.

E’ stata approvata già giovedì sera. Sarebbe stata perfezionata venerdì. Definita lunedì. E depositata all’Ars (“come previsto”, ha precisato il presidente della Regione Rosario Crocetta) entro la giornata di oggi. E invece, nemmeno oggi la “Finanziaria-ter” arriverà in commissione bilancio, dove in queste ore i deputati attendevano il testo tanto annunciato. E del quale il governatore e l’assessore all’Economia Roberto Agnello hanno anche diffuso particolari e dettagli. Dalla “portata” dell’intera manovra (circa 360 milioni di euro, la maggior parte dei quali da utilizzare per garantire gli stipendi dei lavoratori degli enti regionali almeno fino a fine anno), fino a qualche provvedimento specifico, dal reddito minimo garantito alle norme sui precari e sui Pip.

Ma finora, al di là delle dichiarazioni, non c’è altro. E anche oggi la Commissione bilancio ha dovuto alzare le braccia in segno di resa. Il testo non è arrivato. “Debbo prendere purtroppo atto – commenta così il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone – che nemmeno stamattina c’è traccia della manovra in Assemblea”.

Un ritardo che sarebbe legato a qualche incomprensione interna alla stesa giunta, che si è riunita stamattina. Non tornano i conti. O almeno, non tutti gli assessori sarebbero contenti. Così, alcuni di loro, presenti all’Ars per prendere parte alle commissioni di merito hanno lasciato Palazzo dei Normanni per recarsi di corsa a Palazzo d’Orleans.

E già ieri il vertice dell’Assemblea regionale aveva lamentato i ritardi nella presentazione del testo. “Temo – ha detto ieri Ardizzone – che tempi possano dilatarsi ulteriormente. E sarebbe molto pericoloso per i siciliani. Non vorremmo che alla fine l’Ars fosse incalzata dagli slogan e dai proclami. O magari, dalle scadenze del giudizio di parifica o da quanto censurato dalla Corte dei Conti. Non vorremo, insomma, che il governo, come al solito, ci chiedesse di lavoare in fretta, finendo poi, come è già accaduto in passato, per produrre un ‘obbrobrio’”.

Ma il governo Crocetta, come detto, si è riunito nuovamente stamattina, per definire ulteriormente il testo. In quella che sarà una giornata fitta di appuntamenti e di impegni. Alle 15, infatti, è previsto il vertice tra il governatore e i leader regionali del Pd. Non è escluso che anche in quella sede si possa parlare della manovra. Mentre alle 16 il presidente Crocetta è atteso a Sala d’Ercole per una seduta dedicata alla spesa dei Fondi europei.

Ma intanto, crescono i dubbi sulla manovra. Preoccupazioni che oggi poggiano sul nuovo “rinvio”, appunto. Nonostante le rassicurazioni di ieri da parte di Crocetta, secondo cui “il governo sta cercando di appostare più risorse possibili per finanziare il salario di solidarietà o reddito di cittadinanza”. Ma il nuovo ritardo, come detto, potrebbe essere la spia di qualche problema più serio.  “Il parlamento – insiste Ardizzone – è molto preoccupato. Finora siamo fermi alle dichiarazioni di stampa. E magari si finisce per attribuire al parlamento stesso le responsabilità di ritardi dei quali i deputati non hanno alcuna responsabilità. Non è possibile ricevere sempre gli atti finanziari all’ultimo minuto”.

“E’ davvero insopportabile – rincara la dose il vicepresidente della Commissione bilancio Vincenzo Vinciullo – il fatto che nemmeno oggi il governo porterà in commissione bilancio la manovra, nonostante le rassicurazioni ricevute nei giorni scorsi. Il mondo del lavoro e la Sicilia attendono lo strumento finanziario per continuare a sperare e credere che la rinascita sia ancora possibile. Questo governo – conclude Vinciullo – non precluda ai siciliani anche la possibilità di sognare”. Ma soprattutto di “vivere”. La “manovrina” ha coperto gli stipendi fino a fine giugno. Cioè tra due settimane. Da quel momento in poi dovrà pensarci la Finanziaria “vera”. Che ancora non è giunta nel Palazzo dal quale dovrà ricevere il via libera.


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