Fuga dall’asilo e bimbi sotto choc| Azione legale dopo il rogo

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30 Giugno 2016, 15:20

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MONREALE (PALERMO) – Quei momenti drammatici sono ancora vivi nella loro mente. Hanno paura, non volevano tornare a scuola. I più grandi hanno soltanto cinque anni e hanno visto coi propri occhi il fumo che invadeva le aule, le fiamme che avvolgevano le sterpaglie e gli alberi a pochi metri dal loro asilo. Due settimane fa, quando decine di incendi hanno scatenato l’inferno in Sicilia, anche loro hanno dovuto lasciare all’improvviso la scuola: i genitori, le maestre e i carabinieri li hanno messi in salvo e soltanto la tempestività dell’intervento è riuscita ad evitare la tragedia.

Adesso le mamme dei bambini che frequentano l’asilo “Il Girasole” di Monreale, vogliono conto e ragione. Pretendono che l’area sia messa in sicurezza, che al prossimo scirocco nessuno rischi la vita. Ma, soprattutto, insieme ai propri avvocati chiedono di saperne di più su chi siano i responsabili dei terreni, su chi dovrebbe occuparsi della loro manutenzione. Perché ettari di vegetazione, negli ultimi anni, a Monreale sono in preda all’abbandono e all’incuria. Montagne di sterpaglie, aree lasciate nel degrado e discariche a cielo aperto hanno infatti contribuito notevolmente alla diffusione delle fiamme che hanno lambito due asili nido che si trovano sulla circonvallazione della cittadina normanna.

Una giornata di terrore, di fuga dal paese alle porte della città. Che il gruppo di mamme vuole non si ripeta mai più. Sono una ventina, si sono affidate agli avvocati Domenico Pitruzzella e Roberto Terzo, che presenteranno le istanze di accesso agli atti al comune e all’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente per acquisire tutta la documentazione necessaria e individuare le responsabilità degli enti. Due giorni dopo l’incubo erano state le maestre dei due asili a ribadire la necessità di un maggiore controllo della zona, per evitare altri rischi. La gestione delle aree spetterebbe infatti al Comune, custode su affidamento della Regione. “Non se ne occupa nessuno in realtà – avevano sottolineato – siamo circondati da terreni abbandonati e discariche, la nostra incolumità, in caso di un nuovo incendio, sarà ancora messa in pericolo”.

Le mamme dei bambini, che quindici giorni fa hanno letto il terrore negli occhi dei loro piccoli, vogliono andare fino in fondo. Cercano inoltre un sostegno psicologico per i bimbi che ancora oggi risentono del forte trauma e spesso scoppiano in lacrime senza alcun motivo apparente. Per questo si sono rivolte al reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Aiuto materno di Palermo e inoltreranno coi propri legali una richiesta di risarcimento. “Dopo i primi due atti preliminari – spiega l’avvocato Pitruzzella – procederemo con questa ulteriore richiesta. E’ anzitutto necessario capire in che modo la Regione abbia affidato questi terreni al Comune e se soggetti terzi li abbiano a loro volta in custodia”. Una tragedia sfiorata, quel giorno nell’asilo, da cui oltre cinquanta bambini furono trasportati all’ospedale Ingrassia: urlavano, erano in preda al panico, hanno rischiato di rimanere intossicati. Ma l’incubo non è ancora finito.

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30 Giugno 2016, 15:20

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