02 Agosto 2024, 13:33
2 min di lettura
PATTI – “Mi chiedo e chiedo al presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, all’assessore alla Sanità e a tutti i deputati regionali: ma si può uscire dal pronto soccorso di Patti con un cartone al posto delle stecche?”.
Natalino Natoli affida ad un post social il suo sfogo. I sanitari dell’ospedale Barone Romeo di Patti, in provincia di Messina, hanno bloccato con un cartone la gamba del figlio che ha subito una frattura del perone.
Natoli aggiunge su Facebook: “Preciso che i medici non c’entrano niente e fanno solo grandi sacrifici. Solo due medici al pronto soccorso e mancano le stecche da più di un mese per stabilizzare gli arti. Le ambulanze restano in fila per ore, ma forse è meglio finanziare festini prima delle elezioni europee e non la sanità. Mi piacerebbe tantissimo regalare il cartone al presidente della Regione o all’assessore”.
La riposta del governatore, chiamato direttamente in causa, non si è fatta attendere: “Ho chiesto all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, di avviare immediatamente una ispezione per risalire ai responsabili di questa incredibile vicenda, è inaccettabile. Chi ha sbagliato deve pagare – dice Renato Schifani –. Mi metterò in contatto con la famiglia del ragazzo per porgere le scuse a nome della Regione siciliana”.
“Essendo venuta a conoscenza dai giornali di questi gravi fatti – aggiunge l’assessore Volo -, mi sono attivata immediatamente, in pieno accordo con il presidente Schifani, per accertarne l’origine e verificare l’eventuale mancato rispetto delle procedure previste dai protocolli”.
“Dopo aver sentito i vertici dell’azienda sanitaria di Messina, ho dato mandato al dipartimento Attività sanitarie dell’assessorato, guidato dal dirigente generale Salvatore Requirez – prosegue Volo – di procedere con la massima urgenza a un intervento ispettivo. Questo sarà svolto nelle prossime ore e gli esiti mi saranno riferiti al fine di verificare le eventuali responsabilità e adottare i provvedimenti idonei al superamento delle criticità accertate”.
A misurarsi con una sanità siciliana priva di mezzi e risorse è stato Elia Natoli, 30 anni. È lui che si è fratturato la gamba: “Ho avuto un incidente in moto sabato scorso e sono andato alla guardia medica del mio paese, San Piero Patti. Hanno ripulito le ferite e mi hanno detto di andare all’ospedale di Patti per vedere se c’era qualcosa di rotto”.
Qui inizia l’odissea: “In auto con mio padre e un dolore atroce al piede sono arrivato al punto soccorso dove ho atteso dalle 18 all’una di notte. La radiografia ha accertato la rottura del perone, ma quando il medico è andato a cercare le stecche per ingessarmi, ha scoperto che erano finite. A quel punto non sapendo come fare, il medico ha usato del cartone per immobilizzare il piede”.
Natoli ha ricevuto la telefonata di Schifani: “Mi ha chiamato stamattina per scusarsi. Io comunque sarei dovuto tornare in Ortopedia il lunedì per farmi visitare, ma ho preferito andare a Messina in un centro privato dove mi hanno ingessato. Certo mi è costato 200 euro”.
Pubblicato il
02 Agosto 2024, 13:33