Giornata contro violenza sulle donne| Crocetta: “Liberiamoci dai tabù”

di

25 Novembre 2013, 14:40

2 min di lettura

PALERMO – “I diritti delle donne sono una responsabilità di tutto il genere umano; lottare contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne è un obbligo dell’umanità; il rafforzamento del potere di azione delle donne significa il progresso di tutta l’umanità”. E’ con le parole di Kofi Annan che si è aperto il dibattito “La Coscienza delle Donne”, l’evento organizzato da Fiori Di Acciaio in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che si è svolto questa mattina presso il liceo socio-psicopedagogico Danilo Dolci, di Brancaccio.

Un incontro per parlare delle responsabilità della scuola in materia di violenza sulle donne, una lama a volte affilata altre sottile che si insinua ogni giorno sotto innumerevoli volti. Quello del marito, del convivente, del fidanzato o del perfetto sconosciuto e che ferisce nel corpo e nell’anima migliaia di donne ogni anno. Donne sole, costrette a fare i conti con il loro aguzzino, spesso senza qualcuno che le aiuti. E’ da ciò che nasce la richiesta di Domenico Di Fatta, dirigente scolastico liceo Danilo Dolci: “Voglio che questa scuola diventi un ‘noi’. Chiederò a Crocetta di farla diventare un Polo per le Pari Opportunità, perché ci troviamo a Palermo, a Brancaccio, e il 90 per cento degli iscritti è donna”.

Una differenza di genere che per la professoressa Gabriella Messina costituisce “una risorsa che può essere incisiva nella realtà”. La volontà è dunque, quella di creare una nuova immagine femminile, diversa da quella rappresentata dai media, che non rispecchia la maggior parte delle donne italiane. Ad intervenire poi Marcella Cannariato, fondatrice di A&C Broker, “Creeremo la banca del tempo, affiancandola ad una banca alimentare. Noi donne ci scambieremo il tempo per andare a lavorare e al contempo sbrigare tutte le faccende quotidiane”. Una domanda poi rivolta a tutti gli studenti presenti. “Noi donne, per andare a lavorare, abbiamo bisogno del sostegno del welfare. Perché l’Italia deve essere divisa in due? Perché noi in Sicilia non possiamo avere scuole di eccellenza?”.

Articoli Correlati

A metà dibattito è arrivato anche il presidente della Regione Rosario Crocetta che ha posto l’attenzione sull’importanza dell’uguaglianza di genere e non solo. “L’integrazione è stare insieme in una società in cui tutti sono uguali – ha iniziato il governatore – Non è creare i quartieri degli omosessuali o degli extracomunitari. La diversità è qualcosa che insegna delle cose. Non è da tollerare”. Un invito poi a “liberarci dal tabù che i maschi pensano inconsciamente di essere sempre superiori alle donne”.

“Finché non concepiremo una società di eguali – continua Crocetta – in cui ognuno di noi ha abilità diverse, non andremo avanti. Siamo tutti diversità di Dio”. Arriva, infine, la proposta di una legge che permetta a chi denuncia di scappare dalla famiglia d’origine. “Non bisogna solo denunciare. Dovete riuscire ad amare. La vostra compagna può essere più o meno brava di voi. Dobbiamo cominciare a pensare che ognuno di noi è soltanto una vita umana. E l’anima è una conquista e la felicità è volere il bene degli altri, che possono essere più bravi di noi. Così eliminiamo la radice della violenza”.

Pubblicato il

25 Novembre 2013, 14:40

Condividi sui social