Rap, la Giunta Orlando approva| il nuovo contratto di servizio - Live Sicilia

Rap, la Giunta Orlando approva| il nuovo contratto di servizio

Il testo adesso passerà al vaglio del consiglio comunale insieme al piano industriale. Aumenta il corrispettivo che passa da 104 a 128 oltre iva, a cui si aggiungono i servizi a domanda. Sparisce la pulizia delle caditoie, spunta il monitoraggio dell'inquinamento acustico. Numerosi i rilievi del Ragioniere generale.

PALERMO – Quasi 128 milioni di euro più iva l’anno (oltre ai servizi a domanda) per un contratto quinquennale che adesso dovrà passare al vaglio del consiglio comunale, ma che ha soprattutto ha lo scopo di frenare le bellicose minacce dei sindacati che hanno annunciato nuove assemblee e disagi per la città. La giunta Orlando batte un colpo e, dopo mesi di rinvii, approva il nuovo contratto di servizio della Rap che dovrebbe mettere in sicurezza i conti della nuova società di Palazzo delle Aquile. Spariscono le caditoie che dovrebbero passare all’Amap, ma sul tappeto restano i numerosi dubbi del Ragioniere generale.

“Siamo di fronte – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – ad un’altra tappa per consentire alla città di uscire dal tunnel di pluriennali sprechi, falsi e fallimenti della società Amia e per garantire progettualità e servizi migliori alla città. Esprimo apprezzamento a quanti (nuovi amministratori, lavoratori e sindacati) hanno reso possibile un cammino difficile ma finalmente virtuoso, con un particolare forte apprezzamento all’intero consiglio comunale per quanto ha fatto e certamente farà confermando l’attenzione ai problemi della città e ai diritti di cittadini e lavoratori”.

La società guidata da Sergio Marino si occuperà, oltre che di raccolta dei rifiuti, anche di vigilanza (una volta al mese) e manutenzione delle strade, monitoraggio acustico (con 10 centraline) e inquinamento atmosferico, pulizia delle sedi giudiziarie, derattizzazioni e disinfestazioni, raccolta degli sfabbricidi e dei rifiuti del canile, rimozione delle alghe e dell’amianto. Una serie di attività (di cui alcune inedite, come l’amianto, e altre particolari come il controllo dell’inquinamento acustico) che giustificherà un corrispettivo da quasi 130 milioni (128 con l’iva media al 10% 140) che è più alto del precedente (fermo a 104 più iva, per un totale di 114).

La delibera ha ricevuto il parere favorevole del Ragioniere generale, Carmela Agnello, che non ha fatto mancare però i suoi rilievi: dallo svolgimento di servizi strumentali, espressamente vietati per legge, all’impossibilità per il Comune di rivalersi sulla Rap in caso di sinistri legati alla manutenzione delle strade (con possibili danni per l’amministrazione), per non parlare del fatto che non è chiaro chi debba controllare ed eventualmente sanzionare l’azienda e che non sono congrui i costi per il monitoraggio dell’inquinamento acustico. Insomma, un’approvazione con tante riserve che potrebbero riesplodere in consiglio comunale, cui spetterà approvare anche il piano industriale. La giunta ha dato mandato agli uffici di recepire le osservazioni del Ragioniere, anche se non sarà facile, e di rispondere alla richiesta di chiarimenti del Segretario generale.

Alla Rap toccherà anche smaltire farmaci scaduti, pile esauste e siringhe, effettuare i servizi domenicali e festivi nelle zone turistiche (impiegando 20 mezzi e una cinquantina di operatori), gestire Bellolampo, pulire la Favorita e il campo nomadi. Esclusi i canali di maltempo, gli altri parchi e le aree demaniali. il contratto fissa anche gli obiettivi minimi: 400mila metri quadrati l’anno di nuove strade, 30mila di aree pedonali, 400mila tonnellate di rifiuti, carcasse di cani o gatti da rimuovere entro 48 ore dalla segnalazione

Il corrispettivo arriva, come detto, a quasi 130 milioni più iva: 106,6 per la raccolta dei rifiuti, quasi 700mila per il monitoraggio dell’inquinamento acustico, 4,5 milioni per le sedi giudiziarie, 3 per le disinfestazioni, 14 complessivamente per la manutenzione strade (4,5 per il monitoraggio, 2 per i sinistri e il resto, quindi 7,3, solo se si raggiungeranno almeno 400mila metri quadrati l’anno di nuove strade – che valgono 5,8 milioni – e 30mila di aree pedonali – che valgono 1,4). A questi andranno sommati i servizi a richiesta e le cifre sono tutte oltre iva. Viene meno la pulizia caditoie, che dovrebbe andare ad Amap.

Lo spazzamento manuale di 1.200 chilometri di strade avverrà giornalmente per le vie più trafficate del centro storico (4% del totale, ovvero 50 chilometri), a giorni alterni per le strade mediamente trafficate (6%, ovvero 70 chilometri), bisettimanale per 100 chilometri (ovvero l’8%), settimanale per 340 chilometri (28%), quindicinale per 360 (30%), mensile per 280 (24%). Viale Regione, viale Michelangelo o via Leonardo Da Vinci verranno spazzate meccanicamente. Verranno svuotati 5.300 cestini. Il monitoraggio strade sarà effettuato da sette squadre. Stabilite anche le tariffe per i servizi a domanda: rimozione discariche, alghe a Mondello e Sferracavallo, rifiuti del canile, interventi per le ricorrenze e le feste. Le sedi giudiziarie da pulire sono il Palazzo di Giustizia, i locali del giudice di pace, le aule verdi di Ucciardone e Pagliarelli, Procura, Finanza, Polizia Giudiziaria e casa circondariale dei minori.

“Registriamo molta lentezza – dice Dionisio Giordano della Cisl – ma finalmente si muove qualcosa. E’ ovvio che adesso il documento deve andare in consiglio comunale, noi non lo conosciamo nei dettagli ma ci interessa sancire un fatto chiaro: i lavoratori fanno sacrifici dal primo gennaio e i cittadini hanno pagato la Tares per la copertura annuale del servizio. Su questo tema l’amministrazione dovrà allinearsi sapendo che i lavoratori non possono dare più nulla dal punto di vista economico. Ci pare di capire che la vicenda delle caditoie arrivi al suo naturale compimento, col rientro dei lavoratori, e adesso il consiglio comunale corra ad approvare il contratto e allora sì che forse, arrivando qualche risorsa economica in più all’azienda, la stessa potrà fare investimenti e rendere gli autoparchi degni di un’azienda normale. Ci auguriamo di non dover tornare a fare ultimatum di assemblee o di prese di posizioni forti per avere il risultato in consiglio”.

 


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