La messinscena degli abusi sessuali | Assolto un ispettore della forestale

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05 Giugno 2020, 19:38

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PALERMO – Assolto anche in appello. Giuseppe Barbarotto, ispettore della Guardia forestale, 58 anni, si scrolla di dosso le accuse di violenza sessuale e sequestro di persona aggravato. Il collegio presieduto da Antonio Napoli ha rigettato il ricorso della parte civile, confermando l’assoluzione di primo grado “perché il fatto non sussiste”.

I fatti oggetto del processo si sarebbero svolti a Castelbuono in un pomeriggio dei primi di settembre del 2014. In quei giorni Barbarotto avrebbe chiamato A.R., sua vicina di casa che conosceva da anni, “al fine di aiutarla a far fronte ai suoi problemi economici”, ma entrata nel suo magazzino avrebbe chiuso la porta a chiave e l’avrebbe costretta “a subire il palpeggiamento dei seni e un rapporto vaginale completo”, e poi si sarebbe “pulito con una carta celestina”.

Una versione che è stata smontata dalle indagini difensive del difensore dell’imputato, l’avvocato Gioacchino Genchi. Innanzitutto, alcuni testimoni hanno riferito che sarebbe stata la a donna a cercare Barbarotto per chiedergli un prestito in denaro oppure di fare da garante nella banca dove lavora il fratello. Inoltre, la donna ha cambiato più volte la data in cui si sarebbe verificata la violenza, spinta dal fatto che la difesa aveva dimostrato che nei pomeriggi di quei giorni l’indagato si trovava in servizio a Collesano.

Il legale della difesa ha analizzato oltre 300 intercettazioni ignorate dagli investigatori. Ed era emersa la frase chiave: era stata orchestrata “una strategia per fottere” l’ispettore. La donna avrebbe voluto vendicarsi col Barbarotto per la mancata concessione di un piccolo prestito, che poi la donna avrebbe preteso le fosse concesso dalla banca, dove lavorava il fratello del Barbarotto.

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05 Giugno 2020, 19:38

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