"La mia verità sul M5S" |Parla l'ex grillina catanese - Live Sicilia

“La mia verità sul M5S” |Parla l’ex grillina catanese

La vice presidente dell’Ars, Angela Foti, a tutto campo dopo l’addio al Movimento.

L'INTERVISTA
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6 min di lettura

CATANIA – “Non sono riuscito a cambiarti, non mi hai cambiato lo sai”. I versi di Fabrizio De Andrè da giorni riecheggiano nelle stanze dell’Ars in cui si è consumata la scissione del “Movimento Cinquestelle”. Ma forse qualche attivista preferirebbe cantare un’altra strofa: “Sono riusciti a cambiarci, ci sono riusciti lo sai”. Tra accuse incrociate al vetriolo nasce “Attiva Sicilia”. Il gruppo parlamentare, che può contare su cinque deputati, svuota un quarto della delegazione pentastellata alla Regione. Ma chi ha tradito chi? Accusati di “collaborazionismo” dagli ex compagni di strada, i dissidenti rimandano le accuse al mittente consapevoli di potere esercitare un discreto fascino nei confronti di tanti attivisti delusi. La pasionaria Angela Foti, vice presidente dell’Ars, spiega le ragioni della scelta e traccia la strada da imboccare.

 

 

Foti. Perché nasce Attiva Sicilia?

Attiva Sicilia è un progetto civico e come tale totalmente aperto a forme di collaborazione con le realtà del territorio sia i corpi intermedi tradizionali sia quella base di riferimento tipicamente apartitica che fino a oggi ci ha sostenuti. In particolare, nasce all’interno del parlamento e dal distacco di un gruppo di cui facevamo parte non in maniera incidentale. Il motivo del distacco è da intravedersi nelle dinamiche del Parlamento; ci si è un po’ appiattiti sulle posizioni altrui invece di elaborarne di proprie. E lo si è fatto senza fare dibattito come avveniva fino a qualche tempo fa.

 

Partiamo da qualche accusa. Sarete la stampella di Musumeci?

Questo è stato un modo provocatorio ai limiti dell’offensivo per quanto ci riguarda perché non siamo stati stampella di Musumeci e continueremo a non esserlo non per un’antipatia personale semplicemente perché gli elettori ci hanno assegnato il compito di essere in minoranza nel parlamento.

 

Le volevo appunto chiedere se non pensa che qualche elettore possa sentirsi tradito dalla vostra scelta. Lei mi sta dicendo che sarete comunque all’opposizione del governo regionale. No?

Siamo all’opposizione. Non entriamo né al governo né all’interno della coalizione.

 

A pensar male si fa peccato… Eravate preoccupati per il limite dei due mandati?

Sappiamo perfettamente che proprio in queste settimane è tornato a circolare l’argomento tra la stampa e dove si decide non certo qui a Palermo. Noi cinque non siamo coinvolti in questi dibattiti. Forse Di Maio ha fatto di nuovo riferimento a questa cosa che è un argomento importante nel movimento Cinquestelle. Facciamo un semplice ragionamento.

 

Prego

Staccandoci dai Cinquestelle ci precludiamo il discorso dei tre mandati; se avessimo voluto fare nascere un discorso con questa aspettativa sarebbe stato più conveniente restare.

 

Mi sta dicendo che è già venuta meno la regola dei due mandati?

No. Se ne sta discutendo da un paio di giorni. Per noi sarebbe stato comodo. Per meritare il terzo mandato secondo noi bisogna onorare il secondo mandato.

 

Una cosa che secondo voi non stava accadendo. Esatto?

Secondo noi no. Negli ultimi mesi, anche in occasione della finanziaria, lo scontro era diventato molto forte. Dalle partecipate ai rifiuti alle manifestazioni artistiche sono emerse posizioni diverse. Le nostre motivate nel merito, le loro probabilmente legate a logiche incomprensibili.

 

Lei è un punto di riferimento per tanti deputati pentastellati eletti nel catanese. Chi la seguirà?

E’ prematuro dirlo. La decisione è maturata veramente negli ultimi dieci giorni sebbene si siano verificati degli scontri in occasione della finanziaria. Siamo arrivati al capolinea perché non c’erano i margini per fare sintesi. Di fatto non c’è stata la possibilità di parlare perché eravamo impegnati a lavorare al programma. Di conseguenza non abbiamo avuto la possibilità di approfondire l’argomento con i colleghi nazionali a loro volta impegnati alla Camera e al Senato. Però posso dire di avere ricevuto dei messaggi di approvazione e attestazioni di immutata stima e amicizia da molti colleghi.

 

Il senatore Mario Michele Giarrusso le ha scritto?

Allora, Mario Michele Giarrusso non mi ha scritto. Con lui non mi sento da molti mesi e non l’ho neanche chiamato per esprimergli il mio dispiacere per la sua fuoriuscita dal gruppo. Per questo mi sento in difetto, però mi sento di dire affettuosamente che tra me e Mario c’è un rapporto profondo che ci lega intorno ai temi. Mario Michele Giarrusso, al di là del pessimo carattere, che è pessimo quasi quanto il mio, gode da parte mia di una fiducia e di una stima enorme per le battaglie fatte nei territori anche prima che nascesse il movimento.

 

Lei si augura che si unisca a voi? Persiste un’immutata stima nei confronti del senatore mi pare di capire.

Questa è una cosa tutta mia. Mario lo conosco da quando nel 2005 si facevano le battaglie per gli inceneritori. Non lo conoscevo personalmente, ma seguivo le sue battaglie e la sua storia di attivista antimafia. Lo ammiravo. Magari ha fatto qualche scivolone nella comunicazione perché Mario è come un elefante dentro un negozio di cristalli. Ma questo io lo so. Sicuramente avrà molto rispetto per la nostra iniziativa, sicuramente non lancerà stracci come altre persone.

 

Foti è molto diretta. Ne approfitto. Quali conseguenze avrà la scissione sulla tenuta della giunta di Acireale?

Da parte mia nessuna. Sono un’umile servitrice della giunta e dei consiglieri. Ogni tanto dico di essere il sedicesimo consigliere. L’esperienza di Acireale, considerando il partito un mezzo e non il fine, il mio spirito di servizio per la città non cambia. Ho parlato addirittura di devozione. Per me non cambia nulla.

 

I meet up della zona già da qualche tempo sembravano manifestavano malumore nei suoi confronti. Come mai? Seguirà una sfida per raccogliere il suo testimone in termini di leadership del movimento nell’acese?

Io con il territorio ho uno spirito di servizio a prescindere che sia il sindaco di Acireale, Aci Sant’Antonio, di Giarre o di Aci Catena. Abbiamo vissuto momenti comuni, come nel caso del terremoto, e io sono stata al loro fianco con la protezione civile e con Crimi che aveva la delega sulle questioni legate alle calamità naturali senza fare differenza se si trattava di Stefano Alì o di Santo Caruso. Idem con il distretto sociosanitario: io mi sono messa a disposizione per oliare eventuali problematiche, Lo stesso per il Gal.

 

Insomma, mi sta dicendo che come è avvenuto all’Ars se c’è da dare una mano ha sempre collaborato cercando ampie convergenze?

Se questa mia attività ha dato fastidio a qualche pseudoattivista o consigliere, nella mia zona c’è solo quello di Aci Sant’Antonio, insomma se ho dato fastidio a qualcuno mi piacerebbe capire perché considerando che ritengo che non mi si possa rimproverare nulla. Non temo smentita.

 

Scoglio amministrative. Attiva Sicilia avrà i propri candidati?

Abbiamo appena rinviato le amministrative. Direi che c’è tempo per pensarci. Faremo a giorni la comunicazione in aula della formazione del gruppo e poi ci dedicheremo ai territori, mettendoci a disposizione se emergeranno delle sensibilità simili alla nostra: siamo un movimento aperto.

 

 

 

Facciamo il gioco della torre. Quale governo butta giù? Il Conte uno o il Conte due?

Nessuno dei due perché entrambi, in due momenti storici diversi, stanno vedendo il grande impegno del Movimento Cinquestelle con risultati sufficienti date le condizioni. E poi vorrei dire che fare dei paragoni tra un gruppo che governa e uno che sta all’opposizione è un po’ una forzatura. Governare è anche l’arte della mediazione con tutti.

 

Molto banalmente volevo capire se preferite la Lega o Il Pd.

Credo che nulla sia dovuto né all’area del centrodestra né al Pd. Il movimento non nasce per trovarsi una collocazione a tempo determinato, ma come ha detto Grillo ha una scadenza, siamo biodegradabili. Non dobbiamo dimenticare che l’obiettivo non è la sopravvivenza a noi stessi ma l’efficacia della nostra azione.

 

 


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