16 Aprile 2013, 20:27
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PALERMO – “Noi il biglietto non lo paghiamo”, è stato questo il leitmotiv della giornata di contestazione degli studenti del collettivo autonomo studentesco “Fuori Controllo” che, nel pomeriggio, hanno riempito il centro cittadino. Parole accorate, passo deciso, distribuzione e affissione di diversi cartelli: si è svolta in queste circostanze la passeggiata dei ragazzi che, partendo da piazza Giulio Cesare hanno sfilato per via Roma, fermando i bus e bloccando le macchinette obliteratrici con del nastro adesivo.
I giovani liceali hanno organizzato azioni di protesta per il trasporto pubblico gratuito in vista del corteo nazionale previsto il diciannove aprile nel capoluogo siciliano: “Abbiamo deciso di organizzare un’azione simbolica per avvicinarci alla manifestazione nazionale prevista tra qualche giorno nella nostra città – ha dichiarato Bianca Giammanco, leader degli studenti del collettivo – Una giornata che vedrà scendere in piazza studenti, precari, disoccupati che sono accomunati dalla rivendicazione di un reddito garantito per tutti”.
Nella cittadina palermitana la problematica del caro trasporti, a detta degli studenti, è la peggiore di tutta Italia. Biglietti con prezzi elevati, utilizzabili per un tempo limitato e servizi spesso scadenti: sono queste le lamentele addotte dai ragazzi per giustificare la rivendicazione di un servizio gratuito: “In una città come Palermo abbiamo un biglietto carissimo rispetto al resto del mondo valido solamente novanta minuti – ha continuato la Giammanco – tantissime famiglie, con la crisi che attanaglia la società odierna, non hanno la possibilità di sostenere un’ingente somma da spendere ogni mese, ogni giorno per pagare i trasporti”.
Gli fa eco Alessandro Di Liberto: “Un servizio basilare come quello dei trasporti pubblici deve essere garantito, funzionale, efficiente ma soprattutto accessibile e quindi gratuito per tutti. E ancora: “La nostra intenzione ancora una volta è quella di combattere e metterci in gioco in prima persona – ha dichiarato il giovane studente – Vogliamo riprenderci ciò che ci hanno tolto e per costruire degli spazi e dei momenti di socialità nelle nostre scuole, nei nostri quartieri e nelle nostre città”.
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16 Aprile 2013, 20:27