La Regione non è parte civile|Liga, scontro con l’ufficio legale?

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22 Febbraio 2012, 16:07

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L’ultimo treno è andato. E adesso è il momento delle polemiche. Sullo sfondo della mancata costituzione di parte civile della Regione nel processo contro Giuseppe Liga si intravede uno scontro fra il presidente Raffaele Lombardo e l’ufficio legislativo e legale: parlando con l’Ansa al processo, infatti, Lombardo ha dato la colpa agli “uffici”, che secondo il governatore avrebbero dimenticato di prendere provvedimenti.

Ma la prassi non è questa: basta spulciare le delibere di giunta per controllare la trafila seguita nei casi precedenti. Un esempio recente può essere sufficiente: nel caso di Calogero Romano, un imprenditore accusato di essere il prestanome di Giuseppe Falsone, ad esempio, è stata la giunta, con un atto firmato proprio da Lombardo su proposta dell’ufficio legislativo e legale, a decidere la costituzione di parte civile. Un atto che oggi, codice di procedura penale alla mano, non è più possibile: la costituzione di parte civile, infatti, è ammessa solo durante l’udienza preliminare o durante la prima udienza del dibattimento.

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Eppure la costituzione di parte civile in questi casi è obbligatoria. L’articolo 4 della legge regionale numero 15 del 2008, approvata proprio durante la presidenza Lombardo, non lascia spazio a interpretazioni: “È fatto obbligo alla Regione di costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia per fatti verificatisi nel proprio territorio”. Obbligo, non facoltà: la Regione deve farlo.

Per Lombardo, però, la colpa è degli uffici. “Non sono io a costituirmi parte civile nei processi di mafia – ha detto il governatore all’Ansa -, procedono gli uffici. Di certo non sono stato io a decidere che la Regione non si costituisse parte civile nel processo all’architetto Liga”. All’ufficio legislativo e legale, però, rispediscono la palla al mittente: “La costituzione di parte civile – dicono dagli uffici di via Caltanissetta – è un atto di natura squisitamente politica. Compete alla giunta o al presidente”. Anche perché, giurano all’ufficio legislativo e legale, non sempre è necessaria una proposta: “Se la presidenza della Regione è al corrente del procedimento – spiegano – non c’è bisogno di segnalarlo”. Ma tanto, ormai, il treno è passato.

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22 Febbraio 2012, 16:07

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