09 Febbraio 2013, 16:00
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CATANIA – La visita a Catania di Luca Cordero di Montezemolo, restando in tema di festeggiamenti agatini, la potremmo definire un mini “giro interno”. Il leader di Italia Futura ha deciso di fare una semi peregrinatio da Piazza Duomo fino alla Villa Bellini, per poi incontrare candidati e estimatori al Teatro Metropolitan. Un po’ in ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma Montezemolo non si è sottratto alle domande dei giornalisti mentre si faceva spazio tra i residui di cera in via Etnea, ricordo della festa della Santa Patrona. Tra uno slalom e l’altro, un sorriso ed un autografo, tra flash dei fotografi e click degli smarthphone dei curiosi Montezemolo, seguito dalla carovana con la bandiera Lista Civica per Monti, ha parlato di sviluppo, impresa e occupazione con una lente di ingrandimento particolare per la Sicilia.
“Questa è una terra di grandissime potenzialità – afferma Montezemolo – due tra tutte: turismo e industria agroalimentare. E’ chiaro però per attrarre turismo e per creare lavoro servono investimenti, io trovo inaccettabile che ogni anno non si riescono ad investire i soldi che vengono dall’Europa. Infrastrutture ferroviarie, autostrade, rete elettrica: questi sono temi fondamentali se si vuole, con i fatti, rispondere alle potenzialità straordinarie che ha quest’isola. Se invece continuiamo solo a spendere per cose inutili, a non utilizzare i fondi o peggio a favorire una presenza pubblica che toglie la possibilità di investimento ai privati con una burocrazia inaccettabile e tempi lunghissimi, facciamo solo delle parole”. Sul turismo, poi il presidente della Ferrari aggiunge: “Bisogna puntare anche sulla formazione professionale per questo settore. Insomma servono fatti concreti. E se dobbiamo giudicare i risultati di chi ha gestito l’isola negli ultimi 20 anni – sentenzia – devo dire che i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
Sul tema infrastrutture il presidente della Ferrari ha le idee chiare in merito al ponte sullo Stretto: “Si rischia di parlare di cravatta senza la camicia”. Insomma iniziare da strade, treni e porti e solo dopo progettare grandi opere.
Montezemolo, guarda i palazzi di Via Etnea, si ferma a Piazza Stesicoro e stringe le mani ad uno degli operai che lavora alla pulizia della cera. Arriva un urlo: “Buffoni”. Il leader di Italia Futura si ferma, guarda e non commenta, qualche passo dopo le grida sono “Forza Ferrari”. La reazione è un sorriso: “Finalmente qualcuno di intelligente”. Firma un autografo, un americano che vive a Catania. “La Sicilia è bellissima”, tornando dai suoi il presidente del cavallino sussurra: “E’ incredibile che sia un americano a dire quanto è bella la Sicilia”.
Tirava un forte vento stamattina, ma il sole ha riscaldato la “ciurma” di Monti. Alle 12.30 prima dell’incontro al Metropolitan un break in un noto bar di via Etnea. Pizzettina e prosecco, con un brindisi per le prossime politiche.
In un clima elettorale dove si inizia a parlare di alleanze, accordi, possibili intese in caso vinca l’uno o perda l’altro Montezemolo se ne tira fuori: “Questa è una strategia tattica della vecchia politica. Prima stabiliamo i progetti per il Paese, l’agenda Monti su questo ha dei punti cardine. Su queste scelte importanti ben vengano le alleanze con il centrodestra o con il centrosinistra. Ma parlarne adesso e soprattutto creare alleanze sul nulla – incalza – significa prendere in giro gli italiani”.
Al Teatro Metropolitan il leader di Italia Futura, attorniato tra gli altri da Andrea Vecchio, capolista alla Camera dei Deputati e il rettore Antonino Recca, candidato al Senato (nella foto), prende la parola: “La lista Monti è l’unica lista dal dopoguerra ad oggi che ha candidato uomini e donne che non vengono dalla politica. Da qui parte il cambiamento”.
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09 Febbraio 2013, 16:00