La setta degli abusi |Colpo di scena in Cassazione

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07 Febbraio 2018, 11:49

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CATANIA – Un colpo di scena nell’inchiesta sulla “setta degli abusi”. La Suprema Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Pietro Capuana, Fabiola Raciti, Rosaria Giuffrida e Katia Concetta Scarpignato. A questo punto dovrà essere un altro collegio del Tribunale del Riesame di Catania a decidere sul provvedimento restrittivo a cui si sono opposti i difensori dei quattro indagati, gli avvocati Mario Brancato, Giada Taccia e Giuseppe Grasso.

Pietro Capuana è in carcere ormai da cinque mesi, dal giorno della retata della polizia postale che ha scosso l’intera comunità di Lavina di Aci Bonaccorsi, sede operativa e spirituale della comunità “Cultura e Ambiente” che conta migliaia di adepti. Dietro la copertura della comunità per anni si sarebbero consumati – secondo la Procura di Catania – abusi e violenze nei confronti di giovanissime donne soggiogate, plagiate e manipolate. Le tre donne, definite dalla stampa “le ancelle del Santone” che avrebbero avuto il ruolo di “reclutare” le presunte vittime, sono invece ai domiciliari.

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L’udienza davanti al Tribunale del Riesame sarà fissata dopo il deposito delle motivazioni della Suprema Corte di Cassazione, che dovrebbero arrivare entro un mese. L’inchiesta “12 Apostoli”, intanto, è stata già chiusa. Agli indagati è stato notificato, infatti, l’avviso di conclusione indagini che è arrivato dopo che si sono svolte le tre lunghe udienze davanti al Gip per l’incidente probatorio. Le giovani vittime, alcune minorenni e altre ormai maggiorenni, hanno raccontato raccapriccianti violenze che avrebbero subito per anni. A breve potrebbe arrivare da parte della Procura di Catania la richiesta di rinvio a giudizio. Il processo potrà dare una verità, almeno giudiziaria, a questa storia di orrori.

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07 Febbraio 2018, 11:49

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