La Uil lancia l’allarme |”Rischio infezioni”

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16 Luglio 2016, 17:20

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CATANIA – Emergenza rifiuti. “Catania è a rischio infezione a causa della mancata igienizzazione dei mezzi per la raccolta dei rifiuti: un rischio che si estende anche ai lavoratori costretti a compiere la loro funzione in condizioni inaccettabili”. È quanto dichiarano Stefano Passarello, segretario territoriale della UIL FPL, e Luca Crimi, segretario regionale UIL FPL, al termine delle assemblee che si sono svolte ieri e oggi con i lavoratori della Direzione Ecologia – Autoparco – Verde. Durante le assemblee i lavoratori hanno evidenziato alcune problematiche ormai insite nella gestione del personale della direzione.

I lavoratori hanno evidenziato la mancanza di regole e una gestione approssimativa da imputare al funzionario signor Fazio (“designato dal sindaco quale facente funzione”, così come lui stesso afferma) “che, con il suo modo di operare, consente la disparità di trattamento tra i colleghi della direzione.”, dicono gli esponenti sindacali che già qualche giorno fa avevano chiesto l’immediata revoca dell’incarico al dirigente reo di aver portato una città al collasso da un punto di vista igienico-ambientale. E, infatti, anche i lavoratori durante le assemblee hanno proposto la sottoscrizione di una petizione da inoltrare al Sindaco di Catania per la rimozione del funzionario dall’incarico attribuito.

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Tra le varie problematiche, l’ autolavaggio Villaggio Sant’Agata con lavaggi dei camion a circa 150 € cadauno. “Oggi i lavaggi non vengono più fatti per mancato pagamento delle fatture da parte del comune di Catania. I lavaggi non garantiscono la disinfezione dato che vengono lavati solo esternamente, e non internamente nei cassoni. I camion comparatori sono di fatto delle bombe ecologiche che camminano sulle strade catanesi. A rischio incolumità dei cittadini e degli stessi operatori. Le condizioni di sicurezza dei lavoratori sono scarse, anzi pessime. L’autolavaggio di Pantano d’Arci oggi risulta essere funzionante, a detta dei tecnici, ma non utilizzato”, dicono Passarello e Crimi. Il comune ha noleggiato 5 gasoloni (camion piccoli) spendendo decine di migliaia di euro: “intanto – dico i due rappresentanti della UIL FPL – tre gasoloni del comune sono fermi per manutenzione in officina con costi di riparazione di circa 500€”. Nei locali dichiarati inagibili di Pantano d’Arci, la direzione ha trasferito il personale di via Sant’Agostino (ottava zona) pur avendo altri locali nell’ex mercato ittico a disposizione liberi ed agibili, senza contare che nell’Officina Rimessa dei Camion – sulla rete di protezione per i calcinacci – vi é la presenza di colombe morte. “Non possiamo più tollerare tale situazione ed è per questo che chiediamo un intervento urgente del primo cittadino, anche perché a oggi il personale viene impiegato senza avere le indennità riconosciute dal contratto vigente”, sottolineano Passarello e Crimi che concludendo dicono: “riteniamo una scelta sbagliata non recuperare con i fondi europei la struttura di Pantano d’Arci. Nella considerazione che le amministrazioni pubbliche devono attuare il principio della spending review, la dismissione del plesso di Pantano d’Arci rappresenterà l’ennesimo sperpero delle risorse pubbliche che graverà sulle finanze cittadine”.

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16 Luglio 2016, 17:20

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