L'addio di Croce all'Asp di Trapani, Laccoto: gesto di responsabilità

L’addio di Croce all’Asp di Trapani, Laccoto: gesto di responsabilità

La nota del presidente della Commissione Salute all'Ars e le reazioni della politica

PALERMO – “La vicenda dei gravi ritardi nella refertazione degli esami istologici all’Asp di Trapani è una ferita profonda per il nostro sistema sanitario e, soprattutto, per le tante persone che hanno vissuto sulla propria pelle angosce e incertezze inaccettabili”.

Lo dichiara Giuseppe Laccoto, presidente della Commissione Salute all’Assemblea Regionale Siciliana.
“In questo quadro doloroso -continua Laccoto -, la decisione del direttore generale Ferdinando Croce di rassegnare le dimissioni durante l’audizione in Commissione Salute rappresenta un gesto di responsabilità e rispetto istituzionale che va riconosciuto. Ora è fondamentale adottare ogni misura utile a garantire che simili situazioni non si ripetano. La Commissione continuerà a vigilare affinché vengano tutelati i diritti dei pazienti e la dignità del nostro servizio sanitario”.

I deputati del Pd: la crisi della sanità siciliana non è chiusa

“Prendiamo atto delle dimissioni del direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, così come prendiamo atto delle responsabilità politiche che questa vicenda porta con sé. Ma sia chiaro: le dimissioni non chiudono nulla. È solo un passaggio di una crisi sanitaria che continua a colpire la provincia di Trapani e l’intera Sicilia”. Lo dicono i deputati regionale del Pd Dario Safina, Giovanni Burtone e il capogruppo all’Ars Michele Catanzaro, intervenendo dopo l’audizione in VI Commissione sanità dell’Ars in cui Croce ha formalizzato le sue dimissioni, a seguito della relazione ispettiva che ha certificato disservizi all’Asp trapanese.    

“Abbiamo sempre denunciato le criticità dell’Asp di Trapani, e non ci siamo mai tirati indietro nell’indicare le responsabilità del DG dell’Asp – aggiungono Safina, Burtone e Catanzaro – ma adesso basta usare la burocrazia come parafulmine degli errori politici. Croce ha le sue colpe, certo. Ma le responsabilità politiche stanno altrove, e hanno nomi e cognomi: Renato Schifani e la sua giunta, che da tre anni governano la Sicilia con risultati disastrosi, soprattutto nella sanità pubblica”.    

“L’indagine ispettiva del Dasoe – continuano – non ha fatto altro che mettere nero su bianco ciò che cittadini e operatori sanitari vivono da tempo: ritardi fino a dieci mesi nei referti di anatomia patologica, diagnosi tardive, danni ai pazienti. Una gestione definita dagli stessi ispettori regionale inefficiente, in violazione dei principi fondamentali dell’amministrazione pubblica”.    “Chiediamo con forza che il presidente della Regione venga subito a riferire in aula sullo stato della sanità siciliana – concludono i tre deputati Dem -. La situazione è grave, il sistema è al collasso. E se la politica non è in grado di assumersi le proprie responsabilità, allora è giusto che sia chiamata a risponderne davanti ai siciliani”.

La Vardera: Croce capro espiatorio

“Dall’audizione di Ferdinando Croce in VI commissione, cui ho preso parte, posso dire senza tema di smentita che Croce è stato un capro espiatorio per coprire le colpe dell’assessorato alla Salute, di Salvatore Iacolino e dell’allora assessore Giovanna Volo. Oggi Croce ha prodotto documentazione incontrovertibile, che non avevo mai visionato, in cui ha avvisato della situazione degli arretrati degli esami istologici già a luglio 2024, scrivendo non solo all’ assessorato ma anche a tutte le Asp della Sicilia per chiedere aiuto – dice il deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera -“.

“Ha cercato di fare tutti i concorsi per colmare le gravi carenze dell’anatomia patologica. Pur ritenendo non appropriata la nomina di Ferdinando Croce, che ho sempre visto come un ripiego alla sua non elezione al Parlamento in danno ai cittadini trapanesi, oggi non posso non affermare con onestà Intellettuale che la colpa dei ritardi degli esami istologici, non è assolutamente imputabile solo a lui e che addirittura aveva chiesto di esser autorizzato di prendere risorse esterne per avere riscontri degli esami istologici”.

“Oggi la vera domanda da porsi è come mai l’assessorato non abbia mai risposto? Perché l’allora assessore Volo non è saltata dalla sedia nell’apprendere che già a luglio 2024 era stata avvisata di 3.000 referti erano in ritardo? Schifani dovrebbe fare mea culpa per tutto quello che è successo all’interno dell’Asp di Trapani e rimuovere in primis Iacolino e poi dimettersi”, conclude.

De Luca (M5s): Schifani riferisca all’Ars

“Le dimissioni di Ferdinando Croce sono la scelta migliore per restituire serenità all’ambiente. Ma sono diverse le deficienze sistemiche, alcune denunciate dall’ex dg e secondo lui imputabili all’assessorato alla Salute, su cui va fatta piena luce. Schifani venga a riferire in aula – afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca -“.  

“L’enormità di quanto accaduto all’Asp di Trapani – dice De Luca – richiedeva scelte determinate e probabilmente non consentiva soluzioni diverse dalle dimissioni o dalla revoca. È evidente però che il governo Schifani ha individuato in lui un capro espiatorio, addossandogli l’intera responsabilità di uno scandalo enorme che ha lasciato tracce evidenti e pesantissime sulla vita di tante persone. Bisogna andare a fondo e fare luce sulle tante zone d’ombra evidenziate da Croce nella gestione della sanità trapanese, di cui, secondo l’ex manager, sarebbe responsabile l’assessorato di piazza Ottavio Ziino. Anche per questo torniamo a chiedere con forza la convocazione, alla presenza del presidente Schifani e dell’assessora Faraoni, della famosa seduta d’aula dell’Ars sulla sanità che chiediamo da mesi e sulla quale il governo continua colpevolmente a fare orecchie da mercante”. 

I deputati di FdI: Croce, uomo di statura e grande professionista

 “Il gesto del direttore Ferdinando Croce conferma nuovamente la statura dell’uomo ancor prima di quella del professionista. La ricerca della verità che oggi ha ribadito e ampiamente documentato più volte nel corso della lunga audizione in Commissione Salute Ars è divenuta unanime tra quanti hanno avuto modo di ascoltare con attenzione le sue ragioni – affermano i deputati di Fratelli d’Italia all’Ars -“.

“Sinceramente, troviamo allarmanti le tante e purtroppo vane richieste d’aiuto che Croce ha avanzato- anche all’assessorato alla Salute- per sollecitare un supporto nello smaltimento dei ritardi nei referti istologici che si erano originati prima del suo insediamento alla direzione dell’Asp di Trapani. Le dimissioni che oggi ha presentato in Commissione, la sede per eccellenza della rappresentanza dei cittadini, costituiscono non un passo indietro, ma quel doveroso balzo avanti verso una verità che tutti, per primo Croce a questo punto, pretendiamo. Siamo assolutamente certi che il presidente Schifani, come è nel suo stile, verificherà con meticolosità ogni aspetto emerso nella relazione depositata oggi, inquadrando, nello specifico, le effettive responsabilità sul caso dei referti istologici dell’Asp di Trapani”.

Mulè: vicino ai pazienti e alle loro famiglie

“Le dimissioni del direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, rappresentano la fine del primo capitolo di una bruttissima storia – commenta il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè -. Non c’è da gioirne o da esserne soddisfatti: era un atto dovuto nel nome del principio di responsabilità di chi è a capo di strutture pubbliche soprattutto sanitarie. Qualsiasi persona, ancor più se con ruoli istituzionali a qualsiasi livello, non può che vivere con angoscia ciò che si sta consumando sulla pelle dei cittadini siciliani coinvolti in questa bruttissima storia: la lotta per sopravvivere o tentare di guarire da patologie terribili sopravvenute o aggravate a causa di ciò che andava fatto e non è stato fatto. Sono storie di sofferenza e di speranza che riguardano i pazienti e le loro famiglie”.

“È a loro che, ancora una volta, sono vicino continuandogli ad assicurare il mio sostegno – conclude Mulè -. Non avrei mai voluto essere riconosciuto come il “paladino” di questa battaglia: ciò che ho fatto, senza mai guardare agli equilibri o alle convenienze della politica, era un atto dovuto alla mia coscienza e alla mia gente. Ed è questa politica – che anche nei vertici della Regione Siciliana non si è voltata dall’altra parte o ha cercato impossibili compromessi – che sento di ringraziare per avermi accompagnato nella strada tortuosa e penosa dell’accertamento della verità”.

Razza (FdI-Ecr): “Un atto che gli fa onore”

“La decisione di Ferdinando Croce di dimettersi dopo aver dimostrato, carta dopo carta, di aver fatto quello che era in suo potere e dovere, gli fa onore. Ha fatto bene a parlare davanti alla Commissione competente, perché quando una vicenda assume contorni mediatici è giusto che tutti capiscano. Anche quelli che finora hanno fatto finta di non capire. Arriverà la verità. La attendiamo con rispetto. Perché solo la verità può restituire fiducia ai pazienti, che sono le uniche e sole parti lese, e consentono di individuare le giuste responsabilità”. Lo dice l’eurodeputato Ruggero Razza, coordinatore del gruppo Ecr in commissione sanità pubblica al Parlamento Europeo.

“Come è nostro stile, vigileremo fino in fondo perché non consentiamo che il dolore di centinaia di persone venga barattato sull’altare della cattiva politica”, concludono.

Faraone (Iv): “Schifani e la sua giunta sono corresponsabili del caso Trapani”

“L’avvio della procedura di licenziamento per il dg dell’Asp di Trapani non è altro che la forma estrema e clamorosa dell’unica tecnica politica di cui, di fatto, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani si dimostra capace: lo scaricabarile”. Lo dice Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva.

“Alla luce della relazione conclusiva dell’indagine ispettiva presso l’Asp di Trapani, le responsabilità del manager sui ritardi nell’erogazione dei referti sugli esami istologici sono indiscutibili. Ma i motivi che stanno dietro la decisione dell’assessore Faraoni sono evidenti: scrollarsi di dosso le responsabilità nella carenza di controllo sull’operato dell’Asp – afferma Faraone – Altrettanto responsabile è chi non investe sulla sanità, chi è responsabile di liste d’attesa infinite in tutti gli ambiti, chi ha permesso e continua a permettere la lottizzazione politica delle direzioni generali, imponendo personaggi senza qualità né curriculum. Mi riferisco a Renato Schifani e alla sua giunta: la nomina dei 18 direttori generali grazie al silenzio-assenso della Commissione competente dell’Ars, è solo loro. Il sacrificio di Croce è necessario ma insufficiente: le loro responsabilità restano intatte”.


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