“Il Coronavirus, nemico terribile | Aiutiamo i pazienti che muoiono”

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28 Marzo 2020, 10:06

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PALERMO– Teo Pinto è un medico della Samot. Accorre per dare sollievo ai pazienti gravi che lottano contro il dolore. Opera anche molto a Villafrati, nella zona rossa del Coronavirus. E nei dintorni. Teo conosce la paura, sa che è la qualità umana che ti permette di scegliere il coraggio.

“Sto attento, vado con la mia mascherina e con i presidi che è possibile trovare, perché non sempre risulta facile. Le persone che curiamo sono fragili, perché hanno altre patologie importanti a cui badare. Ed è logico che molti siano spaventati. Stare a casa e rispettare le regole significa avere cura dei più deboli, ma anche di se stessi. Il Covid 19 è un nemico terribile, non c’è davvero nessuno che possa sentirsi al riparo. Le precauzioni non sono mai troppe”.

Teo va, con la sua squadra, affrontando, trazzere in mezzo alle montagne, con la pioggia e con il sole. L’arrivo del medico offre uno spiraglio di speranza in certe storie che si consumano. “Ma è importante – spiega il dottore Pinto – garantire anche una buona morte. Lasciare che le persone si addormentino senza soffrire”.

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Parole che ricalcano quelle del fondatore della Samot, il dottore Giorgio Trizzino, deputato dei Cinque Stelle: “Nei reparti di terapia intensiva quasi mai coesistono perizia rianimatoria e competenza palliativistica. Non è mai stato così nemmeno prima dell’emergenza; ma adesso questa dissociazione appare più critica, urgente, drammatica. E’ ovvio che in questo momento lo sguardo di tutti noi è rivolto al fondo del tunnel, dove aspettiamo con ansia che si presenti un barlume luminoso. Ma se richiamo l’attenzione ad un aspetto ad oggi trascurato di questo dramma inusitato è perché tale aspetto non può in nessun modo essere considerato avulso dallo stesso dramma ed è necessario risolverlo immediatamente. Morire male di CoVid-19 è una realtà dai numeri spaventosi, che disegna il profilo di una tragedia dentro la tragedia. Siamo chiamati a porvi rimedio, anche se per molti è già troppo tardi”.

Il dottore Pinto riannoda il filo pacatamente: “Nelle rianimazioni ci vuole il palliativista per sedare i pazienti che ci stanno lasciando e garantirgli la dignità del morire. E’ una cosa essenziale”.

Ed è un discorso magari difficile da ascoltare, ma sincero. In certe storie, morire da persone è l’ultima speranza che rimane.

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28 Marzo 2020, 10:06

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