"Il Coronavirus, nemico terribile | Aiutiamo i pazienti che muoiono" - Live Sicilia

“Il Coronavirus, nemico terribile | Aiutiamo i pazienti che muoiono”

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    Nei giorni scorsi si è assistito ad una divulgazione di notizie, a dir poco irrispettose, nei riguardi dei pazienti anziani morti di CoVid-19 e non con il CoVid-19, come se questo virus si fosse limitato ad accompagnarli alla tomba. Abbiamo visto cortei di bare trasferite da una regione all’altra per la mancanza di possibile tumulazione nel posto in cui avevano vissuto la loro intera vita, e senza possibilità di fare il funerale.
    Come riportato sulla Treccani, in medicina legale, “un colpo contundente contro il torace di una persona può cagionare la morte, se la contusione determina, supponiamo, la rottura di una sacca aneurismatica di cui era affetto la vittima. La morte, in questo caso, dipende da due cause distinte, giuridicamente distinguibili: il colpo contundente inferto dal colpevole, e l’aneurisma preesistente.
    Potremmo dare all’età avanzata di molte vittime il ruolo dell’aneurisma, nell’esempio precedente, ma perchè vanificare del tutto, come è stato fatto nei vari comunicati istituzionali, il ruolo letifero dell’infezione da CoVid-19. E’ giusto chiarire. Lo dobbiamo ai nostri anziani deceduti.
    La domanda è: quante di queste persone sarebbero vive se non fosse arrivato il Covid19?
    Ma questo serve anche a porre attenzione a quanto scritto da Giorgio Trizzino ieri e da Teo Pinto oggi: che queste persone anziane, sono morte male di CoVid-19 è lampante ed è assolutamente condivisibile giudicare criminale e disumano la scelta di negare il principale dei diritti acquisiti, come quella al buon morire. Le cure palliative, compresa la valutazione di curare con farmaci di provata efficacia anti CoVid 19, somministrabili ambulatorialmente anche ai pazienti anziani, devono essere assolutamente mantenute.

    Dottore Puglisi, mi permetta, un articolo del genere non serve a nessuno ed aumenta ancora di più il terrore. Andando avanti così se non si muore di coronavirus, si morirà di paura. Scriva articoli positivi, articoli di speranza, lo sappiamo che non è una bella morte ma non mettiamo il dito nella piaga, non si sopporta in questo momento. Grazie per l’attenzione. Un suo affezionato lettore.

    Gentile Amico, nessuna voglia di incutere terrore. Solo la necessità di garantire una fine dignitosa a chi non ce la fa. Quei morti che sentiamo nel bollettino non sono numeri. Il diritto a morire bene è un segno di civiltà e si può raggiungere. Affettuosi saluti.

    Sig.Puglisi, ho sempre letto i suoi articoli con interesse. Quello di oggi non mi è piaciuto. Certe notizie per quanto vere non bisogna *dirle*
    Si crea allarmismo e preoccupazion
    fra la gente. Il dott.Pinto cerchi di essere piu cauto nelle dichiarazioni.
    Io,che soffro di enfisema polmonare,
    sono più allarmato di prima. NO. NON MI È PIACIUTO QUESTO ARTICOLO.

    E intanto hanno smantellato proprio l’hospice del Cervello…

    Gentile Signor Camillo, io penso che l’allarme sia creato, purtroppo, dall’alto numero di morti ogni giorno. L’allarme e il dolore per queste persone e per i loro familiari. Mi rendo conto che siamo su un argomento particolarmente sensibile e delicato che interroga le paure personali. Ma proprio perché i dati nazionali sono quelli che sono, il problema va posto. E va posto per essere risolto. Non possiamo permetterci – lo dico in generale, senza nessun riferimento particolare a strutture – che neanche una persona che – ripeto, purtroppo – se ne va, non sia messa nelle condizioni di un trapasso il più possibile sereno. Ricordarlo è una battaglia di civiltà che va portata avanti. E il dottore Pinto, con la sua sensibilità di medico competente, ha avuto il coraggio di farlo. Tutti abbiamo paura, Signor Camillo: è normale. L’importante è tenere sempre presente la dignità delle persone e la realtà dei fatti. Però, voglio venirle incontro con un titolo – per tornare al suo stato d’animo – meno ‘preoccupante’, questo lo possiamo fare. L’abbraccio con affetto. Roberto Puglisi

    Buongiorno,
    purtroppo bisogna constatare che la Sanità in Sicilia, non è in grado di sopperire ad una malaugurata onda d’urto che potenzialmente ci potrà colpire.
    Credo che tutte le considerazioni che ognuno di Noi può fare, non valgono a niente, compreso la mia, quindi prendo atto di quella del Dott. Puglisi, senza assegnare un mio giudizio perchè, credetemi, se mai il virus dovesse dilagare come in Lombardia, non avremo neanche il tempo di salutarci, perchè il vero problema non sono le Nostre considerazioni ma ben altro.
    Io abito nel comprensorio dei Nebrodi e sto assistendo ad una scelta a dir poco scellerata che l’Assessorato alla Sanità sta mettendo in atto per l’ospedale di Sant’Agata Militello, cioè quella di prevedere, nella stessa struttura edilizia ospedaliera, in forma promiscua, reparti esistenti e reparti da convertire a Covid ………….. avete mai visto un Reparto Infettivo ubicato nello stesso corpo edilizio di un altro qualsiasi reparto???? Credo di no, perchè non esiste in nessuna altra parte del mondo !!!!! Evidentemente Bergamo non ci ha insegnato nulla, dove si sono resi conto che mischiare reparti esistenti e Covid non ha fatto altro che generare altri focolai ……… con i risultati che quotidianamente purtroppo riscontriamo………… la soluzione esiste, al Policlinico di Messina interi padiglioni risultato “vuoti”, dove strategicamente si potrebbe creare una immensa Cittadella Covid con qualche migliaia di posti letto (2.000-3.000 e non 40 quanti preventivati a Sant’Agata !!!!!), evitando probabilmente il diffondersi ed il crearsi di altri focolai oggi FORTUNATAMENTE inesistenti e …………… probabilmente questi sono i veri problemi. Un caro saluto.

    L’Aifa ha dato il via libera all’utilizzo di farmaci antivirali da associare eventualmente alla Clorochina anche a casa dell’ammalato, e questo apre un grosso spiraglio nella gestione dei pazienti seguiti in assistenza domiciliare. I medici di famiglia sono stati abilitati a prescrivere gli antivirali Lopinavir/Ritonavir, che finora si potevano utilizzare solo in ambito ospedaliero, come richiesto dalla Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), e dai medici di medicina generale (Fimmg). Possono anche prescrivere la Clorochina. E’ questo il significato delle richieste di Giorgio Trizzino e di Teo Pinto. E’ una richiesta di attenzione perché ai pazienti in assistenza domiciliare non siano precluse le terapie antivirali. L’obiettivo è ridurre le morti da Coronavirus anche in questi pazienti che, se diagnosticati e curati il più presto possibile, potrebbero avere una possibilità in più sopravvivere; altrimenti andranno a rimpinguare le fila di coloro che moriranno con il Coronavirus, come alcuni sostengono. Chiediamo quindi a tutti i medici impegnati nella gestione dei pazienti in assistenza domiciliare, immediate linee guida univoche e chiare per le cure a domicilio dei pazienti Covid. Potrebbero servire anche ad altri, se i posti in terapia intensiva si satureranno Fate presto!

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La verità viene sempre a galla, alla fine i conti tornano, quelli che dovevano esonerare realmente erano tutta la rosa e il DS. Siamo di fronte ad una rosa creata per non ambire a nessuna promozione, siamo di fronte ad una rosa che non ha mentalità, carattere, rispetto. Per non parlare della dirigenza, il nostro DS, il vero artefice di questo scempio............... bisogna di rifondare fare piazza pulita in "tutti i settori" partendo proprio dal Ds e prendere gente competente ma da fuori..........

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