Bilancio, la Corte dei conti avverte:| "Situazione di forte criticità" - Live Sicilia

Bilancio, la Corte dei conti avverte:| “Situazione di forte criticità”

L'audizione di Graffeo in commissione Bilancio (Foto Sabella)

Il presidente delle sezioni riunite in sede controllo dei giudici contabili, Maurizio Graffeo, è in audizione in commissione all'Ars sul Dpef. "Prevista una diminuzione delle entrate tributarie tra i 400 e i 500 milioni. A rischio i programmi comunitari". Previsioni tetre anche sulla sanità: con questi numeri spesa insostenibile. E Baccei conferma il blocco della spesa per il 2015.

L'audizione in commissione
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PALERMO – “Si sottopongono alla responsabile attenzione dell’Assemblea le preoccupate considerazioni della Corte relativamente all’esito della chiusura dei conti dell’esercizio finanziario 2015”. L’allarme sui conti della Regione è stato lanciato questa mattina dal presidente delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti, Maurizio Graffeo, nel corso dell’audizione in commissione bilancio all’Ars sul Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef) per gli anni 2016-2018. “Su tale problematica – ha aggiunto Graffeo – in data 6 ottobre le Sezioni riunite hanno proceduto ad una specifica audizione dei vertici istituzionali e dirigenziali degli assessorati regionali dell’economia e della salute, nonché delle Autorità di gestione dei programmi operativi dei fondi comunitari. In quella sede è emersa una forte criticità della situazione finanziaria della Regione a causa anche dell’andamento delle entrate tributarie che a fine esercizio subirebbero una contrazione di importo compreso tra i 400 e i 500 milioni”.

I magistrati contabili hanno anche espresso grande preoccupazione sull’utilizzo dei Fondi europei: “Allo stato attuale – si legge nella relazione di Graffeo – la chiusura dei programmi risulta fortemente compromessa: infatti il concorso alla finanza pubblica è fissato in complessivi 1.287 milioni di euro, di cui 613,2 milioni posti a carico del bilancio regionale e 673,5 milioni a carico delle risorse in conto capitale del Fondo di sviluppo e coesione: in assenza della adozione e pubblicazione della relativa delibera Cipe, la struttura di gestione dell’Agenzia delle entrate ha iniziato a trattenere, unilateralmente e per l’intero importo, le entrate erariali di spettanza regionale, privando conseguentemente la Regione della liquidità necessaria per far fronte alla chiusura del programma comunitario e ai pagamenti alle Pubbliche amministrazioni”.

Molto critici i magistrati contabili poi sulla spesa sanitaria e in particolare sull’idea del governo di far gravare sul Sistema sanitario regionale le spese per i precari di Sas e Arpa che svolgono servizi per le aziende sanitarie. E ancora: “Il complessivo quadro finanziario delle aziende sanitarie non mostra gli elementi di stabilità e sostenibilità finanziaria che emergono dalla lettura del Def”. Forti critiche anche sui mutui della Sanità: “Gli oneri restitutori Per estinguere i debiti sanitari arrivano a 224 milioni annui e vincoleranno l’Isola fino al 2045. Si tratta, nella sostanza, di uno spostamento sulle future generazioni degli attuali oneri della gestione corrente del servizio sanitario regionale. Il bilancio regionale – si legge nella relazione – non è in grado, allo stato, di sostenere l’ascesa sanitaria per la parte di rispettiva competenza”.

*Aggiornamento ore 15.19
L’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, conferma il blocco della spesa per il 2015 “mentre saranno previste altre misure per limitare al massimo le minori entrate”. La linea l’ha ribadita nel corso dell’audizione in commissione Bilancio dell’Ars sul Dpef 2016-2018. E rispetto alle dichiarazioni di ieri in aula del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone secondo cui “relisticamente la manovra finanziaria sarà approvata il 30 aprile 2016”, Baccei ha detto che “non si andrà all’esercizio provvisorio che comporterebbe una serie di problemi che vogliamo evitare”. “Pensiamo di preparare un bilancio con le sole spese obbligatorie portando avanti intanto la negoziazione con lo Stato; l’impianto del bilancio sarà impostato sulla base di una norma pattizia nelle more dell’iter avviato della negoziazione”. Le riforme piu’ complicate, come quelle delle Ipab, degli Iacp e del settore agricolo, ha aggiunto Baccei, “non saranno incluse nella legge di stabilita’, ma in percorsi paralleli, prevedendo nuova spesa sulla base di nuovi risparmi”. “Mi rendo conto che si tratta di un lavoro faticoso per le commissioni e si creerà disagio sociale, ma non vedo alternative” ha concluso.


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