“L’amore negato”, il fenomeno |dei matrimoni forzati in Sicilia - Live Sicilia

“L’amore negato”, il fenomeno |dei matrimoni forzati in Sicilia

Il confronto si è tenuto alla Camera di Commercio.

il convegno
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CATANIA – Un momento di confronto multidisciplinare quello di martedì, presso la Camera di Commercio di Catania, dove ha avuto luogo il convegno organizzato dall’Associazione Solidarietà Adozioni Onlus (Asa Onlus), con il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi Regione Sicilia (OPRS), “L’amore negato – Matrimoni forzati e diritti dei minori infranti dentro e fuori i nostri confini”.

Il dibattito, moderato dalla giornalista e scrittrice Roberta Fuschi, ha posto l’attenzione sulla condizione dei minori e su un fenomeno sommerso in Sicilia, quello dei matrimoni forzati. Alcuni casi a Palermo, dove bambine e ragazzine straniere fra gli undici e i sedici anni, spariscono improvvisamente dai banchi di scuola per essere costrette da genitori a matrimoni combinati, spesso nel loro paese d’origine. Dopo i saluti istituzionali del presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, dottor Fulvio Giardina, che ha ricordato quanto la realtà dei matrimoni forzati non sia poi così lontana dalla nostra Isola, dove in passato era una pratica frequente, il presidente Asa Onlus, dottoressa Maria Virgillito, ha affermato “con questo convegno si creano le basi per una sinergia con le organizzazioni impegnate nella protezione dei diritti dei minori, al fine di monitorare il fenomeno per averne maggiore contezza. Solo conoscendo quanto e come esso sia radicato nel territorio, sarà possibile combatterlo efficacemente”.

 

A seguire una tavola rotonda insieme al presidente provinciale delle Acli di Catania, dottoressa Agata Aiello, che ha incentrato il suo intervento sulla condizione della donna migrante e su quanto sia importante mettere in azione alcuni interventi rivolti alla vera e piena inclusione ed integrazione di chi giunge nel nostro Paese. Per la dottoressa Graziella Zitelli, psicologa e consigliera dell’OPRS, è la famiglia ad avere un ruolo centrale nel decidere il destino di queste bambine: la casa, infatti, dovrebbe essere fonte di protezione e non di disamore. Similmente il pedagogista, dottor Giacomo Timpanaro, ha incentrato il suo intervento sull’importanza dell’educazione nella valorizzazione della persona nella comunità: solo agendo secondo valori e scelte responsabili è possibile la piena realizzazione personale identitaria. La mediatrice culturale, dottoressa Nadia Hamlaoui, ha parlato dell’importanza della figura del mediatore culturale, poiché consente un’integrazione degli stranieri nel rispetto delle diversità.  Per l’avvocato, Elisa Bruno, sono molteplici le azioni che privano ogni giorno nel mondo milioni di bambini dei propri diritti, come oltre ai matrimoni forzati, le mutilazioni genitali femminili, lo sfruttamento sessuale e le gravidanze precoci. L’analisi allarmante dei dati relativi a tali fenomeni deve portare ad una presa di coscienza, nell’ottica del perseguimento di una responsabilità sociale. Infine, il dottor Salvatore Spagano, del Dipartimento Economia e Impresa Unict, ha sottolineato le ricadute sociali ed economiche di un fenomeno come quello dei matrimoni forzati che hanno un gigantesco impatto economico in termini di aggravamento delle condizioni di povertà e di rallentamento della crescita dei Paesi in cui il fenomeno maggiormente si concentra. In apertura del convegno l’attrice catanese Gabriella Saitta ha interpretato “Questo amore” di Roberto Lerici.


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